Inter, Conte e Lukaku top ma dietro le quinte il protagonista è un altro
Se chiediamo a 100 tifosi chi sia il protagonista principale della cavalcata nerazzurra verso lo scudetto 50 risponderanno Antonio Conte, gli altri 50 Romelu Lukaku. E’ il destino di chi vive sotto i riflettori per le aspettative nei loro confronti, per i loro stipendi e per le responsabilità che ne conseguono, per i gol preparati a tavolino o realizzati.
Ma fuori dal fascio di luce principale si muovono altre figure di enorme importanza. Vogliamo parlare un attimo di Lele Oriali? Lui i riflettori di San Siro li conosce bene, hanno illuminato i suoi due scudetti da giocatore, poi gli altri 5 da dirigente, oggi è sulla strada per il suo ottavo titolo da interista. Una vita dedicata all’Inter, era poco più di un bambino quando Fraizzoli lo prese come commesso nel negozio di Via De Amicis, era già un simbolo quando Mancini prima e Mourinho poi lo vollero accanto a loro.
Se ai due allenatori del quinquennio d’oro aggiungiamo Conte e la Nazionale si capisce bene la dimensione del personaggio e del dirigente. Non front men ma sapiente sarto di relazioni umane grazie, facilitatore, depositario della chiave necessaria per comunicare ad ogni giocatore la cosa giusta. Ruolo importante e difficile, un po’ di più nell’Inter che per tradizione vive di meccanismi interni spesso anomali rispetto agli altri club, sfumature che, almeno fino ad un recente passato, sembravano insignificanti ma che potevano diventare problemi insormontabili per chi non avesse conoscenza del background nerazzurro.
Se Conte e Lukaku risolvono quasi tutti i problemi in campo, Oriali risolve tutto il resto dei rapporti tra squadra e società. Semplice a dirsi, un po’ meno a farsi, specialmente quando il vertice della società sta a 9 mila chilometri, quando la pandemia costringe a modelli di comportamento e di comunicazione sconosciuti, soprattutto quando la proprietà è in difficoltà e medita di lasciare e/o di trovare nuovi soci, con lo tsunami delle polemiche di giornali e TV da affrontare e da tenere lontano dal gruppo squadra per evitare qualsiasi tipo di ripercussione.
Oriali ha fatto e sta facendo tutto questo, ponte d’emergenza tra campo e scrivanie di Viale della Liberazione, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.