Lo strano caso del Dottor Antonio e Mister Conte

Antonio Conte è così, prendere o lasciare. La dirigenza dell’Inter lo sapeva perfettamente quando ha deciso di ingaggiarlo come guida tecnica, anche se gli attriti durante la sua esperienza a Milano non sono mancati. Tra le sfuriate dell’allenatore pugliese, la più rumorosa è sicuramente quella nel post Atalanta-Inter dello scorso 1 agosto, match che concludeva il campionato 2019-2020.

Nel dopo gara, Conte aveva tirato fuori tutti i sassolini dalle scarpe, forse raccogliendone pure da terra, lanciando accuse a società e stampa: “Non è stato riconosciuto il lavoro fatto da ma e dai miei giocatori. C’è stata una scarsa protezione da parte del club, che in molti casi è risultato debole. Il parafulmine posso farlo il primo anno, ma non il secondo”. Proprio la società era nel mirino del tecnico: “Oggi non voglio nessuno sul carro, perché nei mesi scorsi la cacca l’ho raccolta io e i miei giocatori. Spalletti denunciava cosa gravissime nel 2017 ed ora siamo ancora al punto di allora”. Quel pesante attacco, a pochi giorni dalla finale di Europa League contro il Siviglia, condusse al famoso patto di Villa Bellini. Un confronto che durò parecchie ore tra il tecnico e la dirigenza nerazzurra, con l’auspicio di non dover più assistere a sfuriate simili.

The Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde, 1886, è un racconto gotico dello scrittore Robert Louis Stevenson. Un avvocato londinese, Gabriel Utterson, investiga i singolari episodi tra il suo vecchio amico, il dottor Jekyll, e il malvagio mister Hyde. L'impatto della storia è stato universale, facendo entrare la definizione Jekyll e Hyde nel linguaggio comune a significare una persona con due distinte personalità, una buona e l'altra malvagia; o la natura normalmente buona ma talvolta totalmente imprevedibile di un individuo; in senso psicologico, è diventata la metafora dell'ambivalenza del comportamento umano, e anche del dilemma di una mente scissa tra l'Io e le sue pulsioni irrazionali.

Ecco, dopo diverse dichiarazioni d'amore verso il mondo nerazzurro, ieri sera sembra essere tornato il cattivo mister Conte: “Se mi vedo ancora a lungo all’Inter? Come sto ribadendo sempre, noi dobbiamo guardare al presente. Sappiamo che i programmi societari sono cambiati per tanti motivi e alla fine della stagione si dovrà fare chiarezza, questo è inevitabile. I tifosi lo meritano. Ci vuole un progetto chiaro.” Dichiarazioni destinate ancora una volta a far discutere: nuovo attacco alla società? Sfogo di circostanza dopo un pari amaro?

Di certo Conte si è parato dietro all’ombrello del “lo faccio per i tifosi”. Ma i tifosi la vedranno alla stessa maniera?