Saranno Fumosi – Roberto Carlos, l’Uomo Proiettile
Forse il rimpianto più grande di tutta la storia interista: Roberto Carlos, dal benservito di Hodgson ai successi galattici.
Nuova puntata della rubrica Saranno Fumosi, oggi dedicata a Roberto Carlos.
È stato senza alcun dubbio uno dei terzini sinistri più forti ed efficaci del nostro calcio, nonché uno straordinario specialista dei calci piazzati. Roberto Carlos è il più degno erede del tradizionale trono brasiliano degli esterni mancini e dei grandi maghi dei calci di punizione. Riuscendo a calciare con le tre dita sulla valvola del pallone, era in grado di imprimere a quest'ultimo traiettorie ad effetto incredibilmente sorprendenti, offrendogli al contempo una notevole forza, anche grazie ad una muscolatura davvero clamorosa negli arti inferiori. Grazie a questa sua capacità è stato soprannominato 'El Hombre Bala', ovvero 'L'Uomo Proiettile'.
Ma la carriera di Roberto Carlos non fu tutta stile sparatorie da saloon. Nell'estate del 1995, a soli 22 anni, il neo presidente dell'Inter, Massimo Moratti, spende 10 miliardi delle vecchie Lire per portare l'emergente terzino sinistro brasiliano in Italia ed in nerazzurro. Il patron è convinto che possa scrivere la storia del club.
All’Inter, però, Roberto Carlos rimane una sola stagione: 34 presenze e 7 goal, numeri nemmeno malvagi, giocando prevalentemente fuori ruolo. Dopo l'esonero di Ottavio Bianchi e l'arrivo di Roy Hodgson, infatti, il brasiliano è bocciato sul piano tattico e impiegato da ala e non da terzino. Che errore. L'Inter arriva settima in campionato, il coach inglese decide di puntare su Pistone (!) e dà il benestare alla cessione del talento brasiliano nell'estate successiva.
Il resto della storia, forse, la conoscete tutti. Roberto Carlos passa al Real Madrid su richiesta di Fabio Capello. Con il tecnico italiano, il brasiliano diventa il terzino sinistro più forte al Mondo, e forse della storia. Rapidissimo, spinge avanti e indietro sulla fascia sinistra per tutta la partita, mantenendo una qualità estrema. Regala assist spettacolari per i compagni o va spesso alla conclusione personale, insiste a far goal su punizione e al contempo cresce addirittura nella fase difensiva. In undici anni con la camiseta galactica colleziona 527 partite e 69 goal, diventando una leggenda del club e superando Alfredo Di Stefano (329 gare), diventando lo straniero con più presenze nella storia del club. 4 Campionati, 3 Supercoppe spagnole, 3 Champions League (1997/98, 1999/00, 2001/02), una Supercoppa europea (2002) e due Coppe Intercontinentali (1998 e 2002): questo il palmarés al Madrid di uno dei più grandi talenti passati dalle parti nerazzurre di Milano, oltre ad essersi laureato Campione del Mondo 2002 con il suo Brasile.
“All'Inter mi hanno messo a giocare anche in attacco – ha ricordato Roberto Carlos alla FIFA qualche tempo fa – Nelle prime partite ho segnato molto, così mi hanno spostato più avanti. E lì soffrivo parecchio. Ho parlato col presidente per dirgli che non potevo giocare lì: io dovevo fare il terzino”.
E così fu. Armato di pistola, carica dei suoi personalissimi proiettili, 'El hombre bala' partì e diventò davvero il terzino più forte di tutti, con buona pace di Hodgson e dei rimpianti nerazzurri. Roberto Carlos, l'incompreso Uomo Proiettile.