Tanta voglia di scudetto: in che giorno, e in quale partita, sono arrivati gli ultimi tricolori

Continua la marcia senza sosta dell’Inter di Antonio Conte verso lo scudetto. Sì perché, nonostante i piccoli passi falsi contro Napoli e Spezia, la truppa nerazzurra sembra ormai matura e consapevole che per la matematica sia solo in questione di tempo, in quanto le ipotetiche avversarie (Milan, Atalanta e Juventus) non sono riuscite a raccogliere neanche le briciole lasciate da Lukaku e compagni nell’ultima settimana. La scaramanzia, comunque, non fa mai male, così in questa sede non teorizzeremo la data del possibile scudetto matematico dell’Inter, ma faremo un tuffo nel passato, ricordando le partite che hanno permesso a questi colori di laurearsi Campioni D’Italia nell’ultimo ventennio.

2008/2009 e 2009/2010: gli anni d’oro dello SpecialOne

Cominciamo questo viaggio nei ricordi dall’ultimo tricolore dei nerazzurri, cioè quello del 2010, l’anno sacro per ogni interista. E’ il 16 maggio e l’Inter di José Mourinho va in scena a Siena per l’ultima giornata di campionato; il vantaggio sulla Roma è risicato (due punti appena), urge dunque una vittoria per mettere in bacheca il quinto sucesso consecutivo. La partita è di quelle toste, nelle quali le gambe diventano pesanti e la paura di sbagliare è più grande della voglia di andare all’attacco. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, e i fantasmi iniziano ad aleggiare tra le menti dei tifosi del biscione. Per fortuna, nella ripresa ci pensa Diego Alberto Milito, il principe che a breve sarebbe diventato Re, a sbloccare il match al 57’, grazie ad una splendida imbucata di capitan Zanetti. 1-0, tanto basta alla Special Inter per portare a casa l’ennesimo trionfo nazionale, con i tifosi in festa ma ancora non totalmente liberi di gioire: d’altronde, c’era ancora una Champions da conquistare.

Altro scudetto, altra storia. Nella stagione 2008/2009, la corazzata mourinhana non dovette neanche scendere in campo per festeggiare il titolo. I cugini del Milan, infatti, impegnati nell’anticipo della trentaseiesima giornata, caddero clamorosamente in casa dell’Udinese, permettendo ai nerazzurri di laurearsi campioni d’Italia comodamente seduti sui divani della Pinetina, dove si erano riuniti per guardare la partita. Lo scudetto fu festeggiato durante la notte, con i tifosi che presero d’assalto il centro d’allenamento della squadra. E’ il 16 maggio del 2009, e l’Inter è Campione d’Italia per la diciassettesima volta.

La tempesta di Parma e lo scudetto dei record: l’era del Mancio

La nostalgia si fa sentire, vero? Allora torniamo ancora un po’ più indietro, al maggio del 2008 per l’esattezza. Di nuovo un finale di campionato con il cuore in gola per l’Inter, che il 18 maggio va in scena a Parma per l’ultima di campionato, con un solo punto di vantaggio sulla Roma. La città emiliana sembra il set di un perfetto film dell’orrore a tinte neroblu: pioggia battente e campo ai limiti del praticabile, tanto basta per dare vita a una partita non adatta ai deboli di cuore. L’Inter prova a sfondare le linee difensive emiliane, ma sembra tutto inutile: la palla non vuole entrare, e il cronometro comincia a rimbombare nella testa dei giocatori. Al 60’ si alza dalla panchina un certo Zlatan Ibrahimovic, acciaccato per via di un infortunio ma desideroso di dare una mano alla squadra in un momento tanto delicato. Il gigante svedese entra in un campo fangoso e pieno di insidie per tutti, ma non per lui: in meno di mezz’ora infila per ben due volte la palla nella rete dei padroni di casa, regalando all’Inter la sua sedicesima gioia nazionale.

Il nostro viaggio nel passato è iniziato a Siena nel 2010 e si conclude sempre a Siena, nell’aprile del 2007. In quella stagione, l’Inter del Mancio infranse record su record, vincendo praticamente sempre e contro chiunque sul territorio italiano. Il 22 aprile i nostri eroi arrivarono in Toscana, nella città del Palio e delle contrade, vogliosi di mettere la parola fine su quel campionato. L’eroe della giornata fu un difensore: Marco Materazzi. Il numero 23 nerazzurro mise a segno una doppietta, un gol per tempo, e tanto bastò per regalare a questi colori la prima gioia sul campo dopo 18 anni di attesa. La festa ben presto si propagò in tutte le piazze italiane, finalmente colorate con i colori del cielo e della notte. Non potevamo ancora saperlo, ma era solo il primo passo di una squadra leggendaria.