Un lampo di Darmian e l’Inter fulmina un ottimo Verona. Scudetto vicino
I Barbieri di Saba – Rubrica ideata e curata da Sabatino Durante e Raffaele Garinella
Inter-Hellas Verona 1-0
Con sudore e fatica, contro un ottimo avversario che non ha regalato nulla. Con il nuovo uomo della provvidenza, Matteo Darmian. Piede giusto al posto giusto per sbrogliare una matassa ottimamente ingarbugliata da Mastro Juric, uno che il calcio lo conosce.
Inter-Verona é nel sontuoso tocco di Hakimi – tra i migliori in campo – per Darmian. Giocata non casuale, ma frutto dei nuovi schemi del Conte pensiero. Una nuova veste del 3-5-2 2.0. Per il resto i nerazzurri sono parsi stanchi e sulle gambe. Il Verona ha rischiato in qualche occasione – colossale quella fallita da Lautaro – ma è andato vicino ad un pareggio che, ai punti, non avrebbe demeritato.
Abisso ha deciso di annullare la rete del pari di Faraoni – decisione discutibile – e la Dea Bendata, almeno questa volta, è stata dalla parte dell’Inter. La fortuna aiuta chi è audace lo è stato per tutto l’arco del campionato, recuperando e addirittura doppiando chi festeggiava inutili titoli di campione d’inverno. Bisogna festeggiare quando serve, al momento giusto.
Saper cogliere l’attimo prima che diventi fuggente. Carpe diem! E l’Inter lo ha fatto alla grande.
Il simpatico buffetto – Palma del migliore a Matteo Darmian. È l’uomo della provvidenza. Verona come Cagliari, quando il gioco si fa duro la risolve lui. In un periodo in cui gli attaccanti nerazzurri – strepitosi quasi sempre – sparano a salve, ecco il volto d’angelo con il killer instinct. Scusate se è poco. Bravissimo Hakimi. Prima il palo gli nega la gioia del gol, poi lo costruisce per Darmian con un assist delizioso.
Le rasoiate – Lautaro Martinez fallisce una clamorosa palla gol in avvio che avrebbe potuto mettere in discesa la partita. È appannato, si rifarà. Handanovic – al di là del fallo di Faraoni che forse è impercettibile – avrebbe dovuto fare di più. Chiusura con Brozovic appannato in cabina di regia.