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Salvate il soldato Handa: Samir, il mostro sacro

Amato dai compagni, uomo spogliatoio straordinario, questo Scudetto sarà  sulla pelle di Handanovic quanto su quella di Lukaku, Barella o Skriniar.

Salvate il soldato Ryan (Saving Private Ryan) è un film del 1998 diretto da Steven Spielberg, che con questo film vinse il suo secondo premio Oscar per la miglior regia.  La trama parla dell’esercito americano che sbarca sulla spiaggia di Omaha e va incontro a una carneficina. Tra di loro c’è il capitano John Miller, scelto per una missione giudicata importantissima. Insieme a un manipolo di uomini fidati, deve cercare il soldato Ryan. Il giovane è stato paracadutato dietro le linee nemica prima dello sbarco in Normandia ed è disperso.

Come Samir Handanovic, perso tra le critiche di una stagione che, nonostante tutto, lo ha visto grande protagonista. Dal 2012 Samir è il portiere titolare dei nerazzurri. Arrivato nella sfortunata era post – Triplete, Samir si è preso i gradi di capitano due anni fa. Handa non ha ancora vinto nulla in nerazzurro, ma di certo le sue responsabilità sono pari allo zero.

Negli anni si è dimostrato degno erede della virtuosa storia interista, caratterizzata sempre da portieroni leggendari. Nonostante alcuni scivoloni nelle ultime gare anche in virtù delle 37 candeline, la sua stagione ha comunque marchiato a fuoco quella dell’Inter. Alcune sue parate miracolose hanno salvato la squadra in più occasioni: in casa con Atalanta o Napoli, nel derby di ritorno, Samir è stato un Capitano assolutamente protagonista.

Handanovic è a tutti gli effetti un mostro sacro: caratterizzati dalla sfortunata peculiarità di risaltare solo quando commettono sbagli, i mostri sacri si ergono ad eroi anti-critiche. Spesso decisivi, talvolta miracolosi, fanno notizia solo quando c'è da parlarne in negativo. Addirittura, si legge da alcuni giorni che l’Inter stia vincendo questo campionato “senza portiere”. Follia. Anche solo pensarlo. Amato dai compagni, uomo spogliatoio straordinario, questo Scudetto sarà sulla pelle di Handanovic quanto su quella di Lukaku, Barella o Skriniar.

Giù le mani, dunque, dal soldato Handa: portiere, Capitano, e beniamino nerazzurro.