“La lontananza sai è come il vento, che fa dimenticare chi non s'ama è già passato un anno ed è un incendio, che mi brucia l'anima. Io che credevo d'essere il più forte, mi sono illuso di dimenticare e invece sono qui a ricordare, a ricordare te“. Così cantava Domenico Modugno nel gennaio del 1970. Così si può riassumere il rapporto degli ultimi mesi tra l'Inter ed il suo Presidente Steven Zhang.
Sono stati mesi caotici e di assenza. Ora però il giovane patron nerazzurro ha riabbracciato – nella giornata di ieri – il Mondo Inter nel quale crede fortemente. Ebbene sì. Nonostante la lontananza di questi ultimi mesi causa pandemia da Covid–19 e non solo – si pensi al silenzio social o alla mancanza di dichiarazioni dopo il naufragio del progetto Super Lega – il n.1 del club non ha mai voluto lasciare le redini della sua creatura. Lo voleva fare il padre, Zhang Jindong, ma lui ad oggi – come vorrebbero i rumors – si è sempre opposto. La necessità di nuovi investitori e d'iniezione di capitale fresco è chiara ormai a tutti, ma questo non vuol dire: cessione.
Steven è innamorato, contrariamente a quanto possano pensare i vari detrattori, dell'Inter. La considera un qualcosa di prezioso nel quale – insieme al padre – ha investito molto. Ora il suo ritorno in Italia è legato a questioni prettamente finanziarie – in arrivo liquidità per 250 milioni – e societarie/organizzative come il colloquio con mister Conte in vista della prossima stagione e la programmazione della stessa. Un'agenda fitta d'impegni che, però, dall'altro lato nasconde un legame ancora più profondo: una nuova vicinanza.
Sì, perché negli ultimi mesi si è molto parlato di ciò: Zhang non è presente, manca il suo apporto, non si espone. Forse in qualcosa ha peccato – come tutti d'altronde -, ma il suo ritorno porterà un nuovo inizio. Una vicinanza 2.0. Un riadattamento del rapporto iniziale appena insediatosi a Milano, con sorrisi, idee e programmazione. Una vicinanza tale, contrapposta alla visione di Modugno, da poter infondere quel qualcosa di ineffabile utile a rasserenare gli animi ed infondere sicurezza. Il ruolo, nell'ultimo periodo, è stato svolto da mister Conte che – da parafulmine – ha deviato tutte le critiche piovute sul gruppo nel corso di questa stagione. Ora tocca al Presidente riprendere in mano la situazione, far sentire la sua presenza, il suo amore per i colori e la sua volontà di continuare su questa straordinaria strada, da poco intrapresa. La vicinanza: il miglior modo per tornare a gioire tutti uniti. L'abbraccio di stamani? Un dolce segnale.