Lukaku ieri ha catturato l'attenzione del mondo nerazzurro con la sua esultanza, in mezzo al traffico in macchina, in mezzo ai tifosi. Il belga, scrive la Gazzetta dello Sport, anche ieri si è mostrato trascinatore.
“Il re è sceso in piazza. Più umano degli umani. Per le strade di Milano come in campo, Romelu Lukaku è stato ancora una volta trascinatore. Non si era mai vista un’esultanza così “libera”, almeno non in epoca moderna. Eppure Lukaku ha scelto il modo più semplice per festeggiare il primo titolo italiano, quello scudetto che all’Inter mancava da undici anni. C’era anche lui tra le migliaia di macchine in festa per le strade della città, tutt’altro che nascosto.
Romelu si è messo in auto con gli amici più fidati, si è infilato nel tetto panoramico con la sua maglia in mano – sventolata a mo’ di bandiera – e ha cominciato a canta- re «campeones, campeones…», tra lo stupore dei passanti. Tutto rigorosamente in diretta social, perché un evento così merita la massima copertura. «Ma quello lì è Lukaku» si sente in sottofondo, col fortunato adolescente che quasi commosso gli urla «sei un dio». Romelu adora la passione della gente, ma si sente fortunato, non speciale.
E ha ricambiato l’affetto con lo stesso sorriso con cui ha conquistato l’Inter dal primo giorno in Italia. «Grazie bro’, forza Inter». Decine di moto ed auto hanno seguito la macchina del belga per tutto il tragitto: il capopopolo in testa, “scortato” dall’amore della sua gente. Un gesto liberatorio per celebrare il primo campionato vinto da protagonista: «Era il momento di uscire e vedere la gente, per tanti di noi era il primo titolo e bisognava festeggiarlo con la gente. Questo è il miglior anno della mia carriera. Il sogno è diventato realtà».