Moratti ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport dove ha parlato dello scudetto vinto ieri da quella che un tempo era la sua Inter. L'ex patron ha prima di tutto voluto rivelare che ha avuto uno scambio di messaggi con l'attuale presidente Zhang, il cui contenuto è stato definito toccante.
Più bello uno scudetto da tifoso o da presidente?
“A livello di adrenalina, da primo responsabile non c’è paragone. Ma se pensi che nella vita c’è anche altro, stai molto più sereno”.
Questa Inter può aprire un ciclo come la sua, che però dopo il Triplete si sgretolò?
“Il primo scudetto servì ad avviare un quinquennio unico, culminato con l’apoteosi di Madrid. Questa Inter ha tutto per aprire un ciclo e fare bene anche in Champions. Suning è una potenza, ma le variabili Covid e Pechino non erano facili da immaginare. Ora però credo che sia tornato il sereno”.
Si sono appassionati pure alla Superlega…
“L’Inter ha sperato di entrarci senza farsi notare e di uscirne senza che nessuno se ne accorgesse. Non il massimo”.
In che misura questo è lo scudetto di Conte?
“I suoi meriti sono enormi. Ci ha messo a lungo la faccia. E non era facile isolare la squadra da tutti i problemi societari. Una situazione per lui nuova, mentre la capacità di tenere tutti, anche chi gioca poco, sul pezzo già gliela si riconosceva. Se gli rinnoverei il contratto? Con me le scadenze degli allenatori non erano così importanti… (ride, ndr). Però bisogna andare avanti con lui”.
In cosa Conte e Mourinho, ma anche questa rosa e quella del Triplete, sono simili?
“Fare questi paragoni è sempre difficile. Però anche questo gruppo mi sembrava in missione. I due allenatori sono super professionisti, con una passione viscerale per il calcio e per il loro lavoro”.
Crede che per Conte sia stata importante la notte del litigio con Andrea Agnelli, in Coppa Italia?
“Quella serata ha sancito la nascita del Conte anti-juventino. Che soddisfazione!”.