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Ancora Branca: “Conte ha lasciato un segno a suon di risultati”

Seconda parte dell’intervista a Marco Branca, ex direttore sportivo nerazzurro ai tempi di Moratti.

Seconda parte dell'intervista a Marco Branca, ex direttore sportivo nerazzurro ai tempi di Moratti.

Si aspettava che Conte potesse lasciare un segno all'Inter?

“Nessuno ha mosse critiche alla squadra per il campionato, fatto in maniera esemplare. C'è stato da ridire per la parte europea, ma lui si difende benissimo da solo, così come la squadra, a suon di risultati. Ha confermato di essere la più continua, nella scorsa stagione è arrivata seconda, quest'anno prima, in più c'è una finale di Europa League. C'è stato bisogno di tempo per sistemarsi con la scelta di gioco, tattica”.

Però Conte rimaneva una bandiera della Juventus.

“Siamo nel 2021, bisogna rendersi conto che deve prevalere sempre l'aspetto professionale. Poi è chiaro che il calcio rimanga uno sport di emozioni, di tradizioni, di bandiere. Di sicuro non bisogna avere pregiudizi nei confronti dei professionisti, lui come Marotta. Se poi piacciono di più altri personaggi sono scelte personali”.

E poi ad agosto scorso sembrava deciso ad andarsene… È stata questa la parte difficile?

“Anche il club è stato bravo a minimizzare la faccenda. Perché quando si vince, di sicuro, ci sono tutte le componenti che funzionano bene. Qualcuno magari esagera, ma se l'altra compensa e dà solidità va tutto bene. Questo fa parte della storia quotidiana del calcio, ci sono problemi ogni settimana, ogni tre giorni se ci sono le Coppe. Tutto il club Inter ha dimostrato di poter vincere perché più continuo. Non c'è ombra di dubbio”.

Anche perché di critiche ne aveva ricevute anche a Mourinho.

“Già a novembre del primo anno, c'erano un milione di voci discordanti. L'opinione pubblica, tramite la stampa, faceva leva sul gioco mostrato: se era quello visto fino ad allora, non era possibile fare meglio di Mancini. I paragoni nel calcio ci sono sempre finché uno vince. Qualcuno sarà favorevole, altri no. Credo sia una scelta di stimolo, un'accelerazione di orizzonti, anche per il club Roma”.

Dopo lo Scudetto di domenica ha sentito Moratti?

“Ci sentiamo un paio di volte al mese. Però in questi giorni qui, se devo essere sincero, non ci siamo ancora chiamati”.