Lo Scudetto di… Gagliardini: la democracy dell’Inter-Nazionale
Questo Scudetto è anche suo, fiero rappresentante di una classe democratica tutta made in Italy che contorna il mondo Inter.
Bistrattato, criticato, spesso accusato. Di non essere da Inter, quantomeno. Roberto Gagliardini ne ha sentite tante sul suo conto in questi anni, eppure non si è mai sentita una sua rivendicazione, o semplice lamentela, sostituite invece da grande professionalità e, perché no, funzionalità quando è stato chiamato in causa.
La stagione dell’ex Atalanta è stata tutt’altro che negativa, e questo Scudetto è anche suo, fiero rappresentante di una classe democratica tutta made in Italy che contorna il mondo Inter. 26 presenze condite da 2 gol ed un assist, a riprova del fatto che in questa squadra tutti sono necessari. Impegno e personalità, questi gli ingredienti mai lasciati al caso ogni volta che è stato chiamato a difendere i suoi colori.
In assenza di Vidal, specie nella prima parte di stagione, Gaglia è si rivelato molto utile per Conte, in virtù di centimetri, geometrie e duttilità, tutte caratteristiche che ben si sposano con le idee di calcio dell’ex tecnico di Juve e Chelsea.
Dopo la vittoria a Crotone, poi, è stato uno dei primi a postare – su Instagram – una story con su scritto “Scudett…” con la “O” che mancava in attesa della partita dell’Atalanta col Sassuolo. Uomo spogliatoio, prima di tutto, e fiero portavoce della democrazia contiana. Gaglia, sei campione d’Italia.