Romelu Lukaku festeggia il tricolore con l’Inter, ma non si accontenta. Il centravanti belga ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera: “Per me Conte è l’allenatore più forte e mi ha convinto subito, quando ha firmato per l’Inter gli ho mandato un messaggio con scritto: ‘Arrivo’.
Per me giocare per l’Inter in serie A è sempre stato un sogno, l’ho realizzato. A Manchester dicevo a Darmian: ‘Andrò all’Inter, vedrai. Tu devi parlare con me solo in italiano e io ti rispondo in inglese’. Sono arrivato qui e già conoscevo abbastanza bene la lingua. L’Italia mi ha dato davvero molto, non posso far altro che ringraziare per come sono stato accolto. Mi sono sentito subito bene a Milano, sono stati anni difficili per l’Inter.
Io e Conte abbiamo vissuto il 2° posto in campionato e in Europa League come una sconfitta, che abbiamo trasformato in motivazione. Il titolo è del club, dei tifosi e della squadra, non mio. Non mi considero un top player, mi metto sempre a disposizione dell’allenatore. Tutti i calciatori hanno fatto un salto di qualità, speriamo che la crescita possa portare altri trofei”.
LA LITE CON IBRA – “Perdevamo 1-0, avevo sbagliato un gol, ero un po’ arrabbiato. Le sue parole mi hanno colpito. Non sono contento di aver reagito così, però non sono uno che si fa mettere i piedi in testa. Sono umile e tranquillo, sono un vincente e mi batto alla morte per i compagni e per la vittoria. Ibrahimovic è un gran calciatore, ha vinto ovunque è passato, ha segnato più di 500 gol. Uomo? Fino al Manchester United un buon rapporto. Abbiamo bisogno di giocatori di questo livello in serie A. Lui vuole vincere per sé, io per l’Inter, Cristiano Ronaldo per la Juve, ora c’è Mourinho alla Roma: sono tutte buone cose per l’Italia. Il livello si alza, speriamo vinca ancora l’Inter”.
CHAMPIONS – “Uscire nel girone è stata una grande delusione: in quel gruppo saremmo dovuti passare. Il Real Madrid è forte, ma eravamo meglio delle altre due, abbiamo sbagliato. L’anno prossimo dobbiamo superare il girone, poi può succedere di tutto”.