Saranno Fumosi – Alex Telles, il cucciolo di Drago
Nuova puntata della rubrica Saranno Fumosi, oggi dedicata al terzino mancino Alex Telles, dal Brasile.
Nuova puntata della rubrica Saranno Fumosi, oggi dedicata ad Alex Telles.
È il 2013 l’anno in cui Roberto Mancini si siede sulla calda panchina del Galatasaray, dopo l’esonero dell’imperatore Fatih Terim. Nel mercato di gennaio il tecnico italiano ha bisogno di un terzino sinistro. Il titolare di allora è Riera, spagnolo con 30 gettoni alle spalle con la divisa giallorossa. Mancini però s’innamora perdutamente di un diamante brasiliano classe 1992, e lo chiede alla dirigenza turca, che lo porta a Istanbul per 8 milioni di euro. A 21 anni Alex Telles ha alle spalle una cinquantina di presenze con la maglia del Grêmio e tanto hype su di lui, Mancini si gioca il rischio e appena completato il trasferimento a fine gennaio, Telles diventa il terzino sinistro titolare del Galatasaray per il resto della stagione. Metà stagione che si conclude più che positivamente, con 21 presenze, un gol e un assist.
Alex Telles è un cucciolo di drago, per il momento. Uno a cui stanno sputando le ali, ma che ancora fatica a governarle. Ma a Mancini non interessa se la sua maturazione non è ancora completa, e allora l’anno successivo decide di portarselo all’Inter, decidendo di aiutarlo a far crescere la sua fiamma, ancora sopita come quella di un vulcano spento.
Accolto come possibile erede di Roberto Carlos, in nerazzurro totalizza qualche buona uscita e poi un lento ma inesorabile calo di prestazioni. Nel complesso furono 21 le presenze in Serie A con l'Inter, ma molte di queste a gara in corso e pochissime le gare in cui il brasiliano convinse gli spettatori di San Siro. Il suo mancino infiammato si è solo intravisto a Milano, si sono osservate soprattutto tante lacune difensive ed una mancanza di personalità decisiva a certi livelli. Perplessità che convinsero la dirigenza interista a non esercitare il diritto di riscatto da 8,5 milioni di euro, con il brasiliano che fece ritorno in Turchia per poi trasferirsi a titolo definitivo praticamente contemporaneamente.
Dove? Al Porto ovviamente, soprannominati Dragões e degna culla, dunque, per un “cucciolo” come lui. Bene sapere che il drago è proprio il simbolo di Oporto fin dal XIX secolo e rappresenta lo spirito combattivo e l'invincibilità. Il Porto lo inserì nel proprio stemma societario nel 1922 su consiglio dell'ex calciatore Augusto Baptista Ferreira. Telles si sente a casa, e la sua fiamma esplode.
Negli anni in Portogallo la sua consacrazione va da sé, sia in Liga NOS che in campo europeo. Basti pensare soltanto che nell'ultima stagione in Portogallo, 2019/2020, Alex Telles mise insieme qualcosa come 13 goal e 12 assist. In 4 anni al do Dragão, il cucciolo ormai cresciuto mette a referto un totale di 26 reti. Giocando da terzino sinistro. Un ruolino impressionante, che ha poi convinto una società gloriosa come il Manchester United ad acquistarlo per 15 milioni di euro.
E chi se non lo United? Popolo dei Red Devils, i “Diavoli Rossi”, altro contesto abituato alle fiamme. Alex è cresciuto, le sue ali spiegate, la sua fiamma esplosa. Restano le ceneri, per ciò che poteva essere in nerazzurro e non si è mai concretizzato. Saranno… Fumosi, con Telles più che mai.