Lo Scudetto di… Sensi: talento di cristallo
Stefano, nell’anno dello Scudetto, ha comunque fatto intravedere nuovamente sprazzi del meraviglioso talento che il Dio del pallone gli ha donato
Da inizio stagione i tifosi dell’Inter speravano di assistere alla rinascita di Stefano Sensi. Dopo un’annata, la scorsa, trascorsa per lo più in infermeria, quest’anno ad un certo punto il numero 12 era divenuto il giocatore da inserire a gara in corso per sovvertire i destini delle partite.
Lo si è apprezzato soprattutto nel mese di dicembre, contro Cagliari, Napoli e Spezia.
Ma il concludersi del 2020 rappresenta per l’ex Sassuolo una climax che sembra anticipare il ritorno al (recente) passato, sino a giungere al nuovo crollo prima della sfida di Coppa Italia contro la Fiorentina. Al momento il suo tabellino fotografa 17 presenze (solo tre da titolare, di cui l’ultima a Crotone) e 531′ in campo, che ne fanno il quarto meno utilizzato dell’intera rosa, portieri compresi.
Tuttavia Stefano, nell’anno dello Scudetto, ha comunque fatto intravedere nuovamente sprazzi del meraviglioso talento che il Dio del pallone gli ha donato. Da oggi in poi, Sensi avrà quattro gare per cambiare il destino suo e le scelte dirigenziali nel mondo Inter. Non sarà ad un passo da Iniesta come in molti bisbigliavano un anno e mezzo fa, ma la sua qualità fa bene al calcio e ripaga qualsivoglia tipo di investimento. Anche con dei muscoli di cristallo come i suoi.
Non ripetetelo a Mancini, lui che continua a puntarci ad occhi chiusi anche per la Nazionale, con cui sembra esser pronto a partire per Euro2020.. Pardon, 2021. D’altronde, Stefano Sensi è un campione d’Italia.