Imperdibile appuntamento con il podcast de La Voce Nerazzurra, ‘Tango e Cash’ in compagnia di Nico Spinelli e di Nick Bauscia. Insieme a loro, ha risposto alle loro domande un grande giornalista ed un grande tifoso nerazzurro, ovvero Tommaso Labate che ha toccato vari temi.
Ecco le sue parole:
Sulle emozioni scudetto: “Una gioia indescrivibile. Adesso lo posso dire, ne ero certo fin dalla prima giornata perché la squadra ha avuto un’identità superiore alle altre che ci ha dato il mister. Vi ricordate quando Conte disse che bisognava godersi il percorso? Ecco in un anno particolare, siamo riusciti lo stesso a goderci questo percorso, ma in una maniera tale che me ne sono quasi vergognato perché i nostri ultimi mesi di maggio sono stati non belli. Mi sono anche incazzato per il gol preso da Keita e me ne sono quasi vergognato. Ho gufato l’Atalanta perché ha fatto cinque gol e ci ha fregato il miglior attacco. Siamo arrivati a volere sempre di più”.
Sul lavoro di Conte: “L’Inter presa in mano da Mourinho veniva da tre scudetti consecutivi fatta da individualità che avevano raggiunto il massimo della loro gioia individuale. Materazzi era uno che aveva vinto un mondiale, per esempio. La squadra che ha preso Conte è stata una squadra che non aveva mai vinto nulla, tranne Vidal e Perisic. E questo fa la differenza. Quando hai una rosa che veniva da una serie di vittorie molto importanti è un conto, ma quando interrompi un digiuno di anni e prendi una squadra che diventa grande con la tua gestione, si veda Skriniar che fu preso dalla Samp, Barella dal Cagliari e de Vrij dalla Lazio. Ecco, questa mancanza di attitudine a vincere ha reso l’impresa di Conte molto più importante di quello che è stato detto. E spero che nei prossimi anni ci possano essere altre soddisfazioni. Prepariamoci perché la marcia di avvicinamento alla partita del week-end sarà scandita non da quello che noi vorremmo. Già adesso con il fatto che Conte non parlerà in conferenza. Meno male che quello che andava messo in cassaforte è stato messo. Io sfido chiunque ad avere un risultato del genere quando tutto intorno circolano notizie di fallimenti, dilazioni e robe varie. Tenere la barra dritta nonostante la nave fosse in tempesta, per questioni e fattori geopolitici incontrollabili, perché noi non siamo società come le altre, è stato molto più complicato dell’eliminazione in Champions e della preparazione ai big match. Ci aspettano delle settimane complicate in cui ci conviene vedere quello che accade e non quello che si dice. Ci vuole adesione totale al progetto e prendere atto che le condizioni contrattuali non sono le stesse che ha in questo momento il momento. Poi non penso che il Barcellona che è più inguaiato di noi faccia l’offerta per Lautaro, onestamente”.
Sull’accerchiamento alla squadra: “Io dico che innanzitutto dobbiamo ritenerci fortunati perché l’attenzione si punta sempre su chi vince o chi è più forte. Anche in politica è successo con Berlusconi, Renzi quando vincevano. Nel calcio è difficile montare un caso-Chievo con tutto il rispetto. Prendiamo il buono di questa situazione, vuol dire che siamo i più forti. Mi tengo il buono di queste cose e mi auguro che le robe che si riportano siano in buona fede, ma preferisco questo che vedere in prima pagina il caso-Icardi”.