Adriano: “Inter unico amore. Vi racconto com’è andata quando ho fatto gol al Realâ€
Adriano Leite Ribeiro o, come meglio conosciuto, l'Imperatore, si è raccontato quest'oggi a The Player's Trubune. L'ex attaccante nerazzurro ha ricordato alcuni aneddoti vissuti in nerazzurro, descrivendo anche ogni dettaglio della magica punizione che Iker Casillas non riuscì a parare quella sera del 14 Settembre 2001 al Bernabeu e che portò alla vittoria dei nerazzurri contro i blancos. Ecco le sue parole trascritte da Calciomercato.com:
LA NONNA E I GIORNALISTI – « Una volta, quando ero all’Inter, i giornalisti mi seguivano ovunque perché ogni volta volevano assillarmi con qualcosa. Erano accampati sotto casa mia e non volevano andarsene. Mi sentivo in trappola. Mia nonna all’epoca viveva con me, e sentii che stava in cucina mentre faceva bollire l’acqua sui fornelli. “Che succede nonna? Che stai cucinando?”. Lei mi ha risposto: “No, no. Non sto cucinando amore” . Però aveva un pentolone di quelli che si usano per fare la pasta. Ha detto: «Sto preparando un regalino per i nostri amici qua fuori» . Allora le ho detto: “Che? Nonna, che sei pazza. Non puoi fare così!!!” E lei: “No, no. Voglio solo fare un bel bagnetto ai nostri amici giornalisti! È bello caldo, vedrai che gli piace!” Ahahahahah! Cazzo! Era seria! L’ho dovuta calmare. Diceva tipo: “La devono smettere di rompere al mio bambino! Gli voglio dare una lezione!” Questa è mia nonna OK? Capite meglio adesso?! »
IMPERATORE E SPOGLIATOIO – « Sono andato all’Inter e la gente mi chiamava L’Imperatore. Come la spieghi una cosa del genere? È per forza Dio, ve lo dico io. Mi ricordo che appena arrivato in Italia, non avevo bene idea di cosa stava succedendo. Guardavo i miei compagni e pensavo: “Seedorf. Ronaldo. Zanetti. Toldo. Cavolo” . Era ovvio che fossi in soggezione, no?! Seedorf camminava per lo spogliatoio senza maglietta – quello stronzo aveva il 7% di grasso corporeo! »
IL GOL AL BERNABEU – « Non dimenticherò mai quando stavamo giocando un’amichevole contro il Real Madrid al Bernabeu, e sono entrato dalla panchina. Guadagniamo una punizione dal limite dell’area e io mi avvicino al pallone. Ma sì, perché no?! Beh, indovinate chi c’era dietro di me a dirmi: “No, no, no. La batto io”. Materazzi! Quel gran bastardo! Ahahahahhahaha! Potevo a malapena capire che mi stava dicendo, perché ancora non parlavo italiano. Ma ho capito che gli rodeva. “No, no, no!” La voleva battere lui. Poi è intervenuto Seedorf e ha detto: “No, lascia tirare il ragazzino”. Nessuno discute con Seedorf. Quindi Materazzi si è fatto da parte e la cosa divertente è che se guardate il video, potete vedere Materazzi con le mani sui fianchi che pensa: Questo ragazzino del cazzo sicuro la manda in curva!!! La gente mi chiede tutto il tempo di quel calcio di punizione. Come? Come, come, come? Come hai fatto a calciare il pallone così forte? E io gli rispondo: “Cazzo! Sai che non lo so! L’ho colpita di sinistro e Dio ha fatto il resto!” BOOOM! All’incrocio. Non lo so spiegare. So solo che è successo. »
L'INIZIO E IL CORO – « Quello è stato l’inizio della mia storia d’amore con l’Inter. L’Inter è la mia squadra ancora oggi. Amo il Flamengo, il San Paolo, il Corinthians… amo molti posti in cui ho giocato, ma l’Inter per me è qualcosa di speciale. La stampa italiana? Beh, quella è un’altra storia. Ahahahahah. Ma la società Inter? La migliore. C’è un coro che mi cantavano a San Siro che ancora mi fa venire la pelle d’oca. 'Che confusione, Sarà perché tifiamo, Un giocatore, Che tira bombe a mano, Siam Tutti in piedi per questo brasiliano, batti le mani, che in campo c'è Adriano'. Cavolo, dai. Un ragazzo della favela come me? Sono l’Imperatore d’Italia? Non avevo fatto quasi niente e tutti mi trattavano come un re. »