Vanni a TMW: “Gli interisti pensino a godersi lo Scudetto, il resto è tempo perso”
Inizia così la chiacchierata di Franco Vanni, giornalista di Repubblica al seguito della Beneamata, per conto di TuttoMercatoWeb
“Il modesto consiglio agli interisti, che darei ai tifosi di qualsiasi squadra nelle condizioni dell’Inter, è: si godano lo scudetto vinto e non perdano tempo a cercare di indovinare chi partirà e chi resterà fra i giocatori, che è solo tempo perso e guasterebbe una festa attesa undici anni”. Inizia così la chiacchierata di Franco Vanni – giornalista di Repubblica al seguito della Beneamata per conto di TuttoMercatoWeb -, per spiegare la situazione societaria dei nerazzurri. Controversa, a dir poco.
ll momento, nel mondo del calcio e dal punto di vista economico, è difficile per tutti. Per l’Inter sembra esserlo di più, perché?
“Un po’ perché l’Inter ha vinto lo scudetto e suona paradossale che chi ha risultati sportivi così brillanti al contempo si trovi ad affrontare grane economiche. Un po’ perché la proprietà cinese del club almeno da gennaio è dichiaratamente in cerca di finanziamenti, prima nella forma di un nuovo socio ora di un prestito, una parola semplice che riassume operazioni finanziarie molto complesse. Per altri club italiani ugualmente malmessi da un punto del rapporto incassi/spesa è l’azionista a pompare soldi in cassa. Suning, che negli anni scorsi è stata molto generosa con l’Inter investendoci oltre 600 milioni e costruendo una squadra forte con un allenatore forte, da qualche tempo non è più in condizione di potere intervenire con risorse proprie, come invece ad esempio ha fatto e continuerà a fare Elliott col Milan. Il fondo Elliott è molto liquido, nel senso che ha tanti soldi pronti: li raccoglie dai propri sottoscrittori e li gira poi nelle società in cui investe”.
Il tifoso interista obietta: “Anche Juve e Milan hanno debiti”. Quali sono le differenze con le due grandi antagoniste di sempre e in generale con gli altri grandi club indebitati?
“Nella poco lodevole classifica dei club europei con l’indebitamento netto maggiore, l’Inter è quarta dietro a Tottenham, Manchester United e Juve. Ma c’è debito e debito. Il Tottenham ha chiesto soldi per costruire lo stadio: un investimento che si ripaga da solo, salvo che per i mesi di chiusura degli impianti. La famiglia Gazler, proprietaria dello United, ha chiesto soldi per acquistare il club impegnando gli asset dello stesso club (si chiama leveraged buyout). Juve e Inter – rispettivamente con 390 e 322 milioni di indebitamento netto – chiedono invece soldi per far fronte soprattutto alla spesa corrente. Semplificando con una metafora: i club inglesi sono come un padre di famiglia che apre un mutuo per comprare una casa. Inter e Juve hanno chiesto prestiti per potere andare al supermercato e pagare la scuola dei figli. Fuor di metafora: pagano soprattutto gli stipendi e i cartellini dei giocatori. C’è poi da dire che la Juve ha un patrimonio diversificato: stadio, hotel, area commerciale in sviluppo. Il patrimonio dell’Inter è soprattutto la rosa, oltre a beni immateriali come il brand. Del Milan abbiamo già detto: potendo contare sulle ricapitalizzazioni di Elliott, è meno esposta con i creditori. I 103 milioni di debito netto del Milan sono il risultato di prestiti bancari concessi a condizioni migliori rispetto a come abbiano ottenuto i soldi Inter e Juve, collocando bond sui mercati finanziari”.
Quali sono i fattori principali che hanno determinato questa situazione?
“Oltre al Covid, che ha colpito duramente tutti i club, per l’Inter molto ha pesato l’atteggiamento del governo cinese che, dopo anni in cui incentivava gli investimenti nel calcio in patria e all’estero, ha fatto marcia indietro. Il governo di Pechino sognava di trasformare la Cina in una sorta di paradiso del calcio, invece dopo sei anni di investimenti si è trovato con una nazionale poco brillante e un campionato domestico anche peggiore: un parcheggio per ex giocatori europei e sudamericani strapagati. In questo contesto, il fatto che gli Zhang abbiano vinto con l’Inter un campionato prestigioso come la Serie A può essere un punto di orgoglio per la Cina tutta e per il suo governo, a cui Zhang Jindong è molto vicino. Ma è presto per dire se, in nome di questa buona pubblicità per la Cina fatta da Suning con lo scudetto, il governo cambierà atteggiamento. Per ora permangono le difficoltà di Suning a investire nuovi soldi nel calcio”.
Come stanno procedendo i colloqui con i calciatori? La reazione dell’agente di Bastoni – tra i giocatori simbolo di questo scudetto – non lascia presagire nulla di buono…
“È il gioco delle parti. Come in ogni trattativa, si chiede 100 nella speranza di ottenere 60 o 70. Vale per Zhang, che chiede la rinuncia a due mensilità di stipendio. E vale per i procuratori, che minacciano di portare via i loro calciatori. Penso che il punto di caduta sarà spalmare un paio di stipendi sulla prossima stagione, il cui bilancio dovrebbe essere più roseo per tutti i club grazie alla riapertura degli stadi. Quest’anno e lo scorso, con gli impianti chiusi, sono stati durissimi per tutti. E per questo anche la Juve, con largo anticipo, ha concordato con i propri giocatori la dilazione del pagamento di alcune mensilità. Ora tocca all’Inter. La situazione è in divenire. Ragionare adesso su chi parte e chi resta ha poco senso. Prima va chiarita la questione finanziaria”.
Si parla di questo finanziamento per il quale sembrano in lizza due fondi americani, perché è importante e quando pensi potrà essere portato a termine?
“È importantissimo perché senza soldi non si va da nessuna parte. Anche nel calcio vale la legge generale dell’economia occidentale: articolo quinto, chi ha la grana ha vinto. Con i soldi si compra, senza soldi si vende. Quanto ai tempi la scadenza è il 30 maggio, data entro cui la Figc pretende sia regolata la questione stipendi per consentire ai club l’iscrizione al prossimo campionato. Salvo proroghe da parte della Federazione, entro quella data gli stipendi andranno quindi pagati o spalmati sul prossimo anno, grazie ad accordi individuali con i calciatori. Visto che ci vuole circa una settimana perché i soldi facciano il loro corso – dal fondo alla controllante, dalla controllante all’Inter, dall’Inter ai calciatori – è bene che la trattativa fra Suning e fondi si concluda entro un paio di settimane. E necessariamente l’accordo fra club e calciatori sugli stipendi dovrà realizzarsi prima di allora”.
In una situazione normale ci sarebbe tutto lo spazio per aprire un ciclo. Pensi che gli interisti ci possano sperare nonostante la grave crisi economica che sta attraversando la società?
“L’Inter ha una rosa forte, un allenatore forte e un presidente innamorato del club, come ricorda sempre Massimo Moratti. Steven Zhang, fin quando ha potuto, ha messo tantissimi soldi nella società e oggi che non può metterli direttamente si sta dando da fare per reperirli sul mercato del credito. Il presidente è fiducioso di poterli trovare alle migliori condizioni di garanzie e interessi (si parla comunque almeno del 9 per cento) e per questo sta trattando fino all’ultimo momento disponibile. Risolta la questione finanziaria, si capirà quanto potrà essere attrezzata l’Inter, da un punto di vista tecnico, per affrontare le prossime stagioni”.