Inter, Oaktree non è il principe azzurro, Conte e dirigenza incontro cruciale

Mentre in Inghilterra  Chelsea e United sono in procinto di far entrare nei rispetti Cda i rappresentanti dei tifosi, anche l’Inter è sul punto di inserire volti nuovi nell’organo gestionale solo che non si tratta di far entrare portatori sani di passione ma portatori di grana.

Le ultime indiscrezioni parlano di Federico Ghizzoni, curriculum da superstar bancaria e posto in tribuna Vip nerazzurra da sempre,  pronto ad entrare nelle stanze di comando in nome e per conto di Oaktree (La Quercia”), il fondo che dovrebbe assicurare il tesoretto da 270/300 milioni di euro alle casse esangui di Viale della Liberazione.

Sulle modalità tecniche regna la confusione più totale, finanziamento o cessione di quote di Lion Rock sono cose completamente diverse per i risvolti economici e societari, le fonti più attendibili parlano di ingresso nel capitale sociale per ora in posizione di minoranza, le prossime ore porteranno la luce.

La sensazione è che comunque vada nessuno possa farsi illusioni soverchie sulle disponibilità per il mercato, i soldi che arriveranno serviranno per la gestione quotidiana dei prossimi mesi,  non è tempo di spendere,  la pandemia impone pane e cicoria a tutti. Il Barcellona chiude un accordo con Goldman Sachs per un prestito da 500 milioni, il Real sta lavorando per una soluzione analoga, la Juventus attende con impazienza di sapere se giocherà la Champions del prossimo anno per contabilizzare risorse indispensabili al proprio bilancio. Il prossimo mercato sarà dominato da una sola parola, vendere, chi possa acquistare non è dato sapere.

 Nel frattempo domani sembra il giorno X per l’incontro tanto atteso tra Conte e la dirigenza, Steven Zhang compreso (salvo rinvii dell’ultimo minuto). L’impressione è che il Presidente non abbia alcuna intenzione di parlare molto dei soldi in arrivo da Oaktree già destinati ad utilizzi diversi,  quanto della gestione dei costi della squadra.

Se l’entusiasmo per lo scudetto spinge i tifosi ad un ottimismo diffuso occorre guardare le cose con il massimo realismo, da non tradurre per default in pessimismo. La sensazione  è che all’ordine del giorno della riunione di domani si parli di tagli e cessioni. Chi chiede garanzie sulla continuità societaria (Conte, giocatori, magari anche qualche dirigente) sarà accontentato nell’ordine del possibile, dopo di che non è inverosimile supporre che si torni a discutere dei tagli/spalmature sugli ingaggi e magari di qualche cessione illustre tra i titolarissimi protagonisti della cavalcata verso il 19mo.

Pur nella consapevolezza delle difficoltà del momento ai conti della pandemia saranno contrapposti i risultati del campionato e le prospettive della seconda stella e di una Champions da affrontare dalla prima fascia. 2/3 rinforzi, anche se non di primissima fascia sarebbero necessari per dare alla squadra un assetto compiuto tale da potersela giocare nella prossima stagione per il vertice in campionato e almeno fino ai quarti di finale europei. 

Non sarà semplice trovare la quadra, ammesso che esista.