Una nuova bellissima puntata del podcast de La Voce Nerazzurra, “I Gemelli e Saba”. Insieme ai nostri giornalisti Raffaele Garinella e Mario Spolverini e all’agente FIFA Sabatino Durante un ospite d’eccezione come l’ex tecnico nerazzurro Andrea Stramaccioni.
Ecco le sue parole:
Su Mourinho alla Roma: “Sicuramente è stata una scelta incredibile dal punto di vista mediatico e dell’entusiasmo portato in una piazza in quel momento depressa. La Roma era stata eliminata da una semifinale e questa mossa ha riacceso l’entusiasmo in radio, televisioni e tifosi. Ma dall’altro lato penso che la Roma non sia nella condizione per attirare calciatori che possano portare al successo Josè. Mourinho è arrivato in un momento in cui ci dovranno essere dei tagli e io non penso che sia arrivato per confermare il settimo posto. La Roma ha preso un terzino promettente, ha un talento come Zaniolo. Io penso però che Mourinho voglia avere una squadra all’altezza”.
Sul perchè tanti tecnici hanno fallito all'Inter: “L’Inter è una realtà affascinante, ma difficilissima perché è un palcoscenico di grandi intenditori. Si dice che gli anelli di San Siro abbia il palato fino e spesso si dice che vogliano vincere col bel gioco. Io parlo di Gasperini che è stato il mio maestro. Lui arriva all’Inter con il suo credo, con il 3-4-3 in cui ritrova un calciatore come Milito. Lui mette a disposizione le sue metodologie, lavora molto senza palla. I giocatori dell’Inter venivano da altri metodi, non migliori o peggiori, ma diversi. Un aneddoto: nella partita persa con il Torino dico che secondo me dovevamo passare a tre in difesa e per me avevamo i giocatori ideali. Con quei giocatori lì era l’assetto migliore per me. Ma mi dissi che se lo avessi detto a loro sarei andato via. Chiamai nel mio ufficio Wally e Zanetti e dissi come dovevamo giocare. C’era la partita con il Chievo. Loro mi guardano e mi dicono che avevo ragione su tutto e mi dicono che loro erano con me e da quella partita abbiamo messo insieme una filotto di vittorie. Abbiamo vinto il derby, allo Stadium. Ed era la difesa a tre di Gasperini”.
Sulle critiche al gioco dell'Inter: “Ogni volta che leggevo critiche nei momenti positivi, mi ha dato fastidio. L’Inter non vinceva da tanti anni e sembra che ogni volte che vinca l’Inter ci sia qualcosa che non va. Conte ha dato un’identità all’Inter che mancava. L’Inter ha cambiato tanti moduli. Io sono convinto che farà un upgrade sul gioco, perché lo si è visto anche in Europa. Io sono convinto che Conte lavorerà ancora sul dominio del gioco, tanto che ha lottato per inserire Eriksen. Poi è vero che non abbia giocato sempre bene, ma come primo anno va bene. Poi io vedo questo scudetto un punto di partenza e non di arrivo. Non esiste che Conte vada via, soprattutto in un momento in cui le rivali sono in fase di assestamento. Io penso che l’Inter si sia costruita una grandissima occasione. E non credo né all’addio di Conte, né allo smantellamento della squadra”.