Svolta nell'inchiesta per la morte di Diego Armando Maradona avvenuta il 25 novembre 2020. Sono infatti indagati per omicidio volontario i medici che hanno assistito il fuoriclasse argentino prima del suo decesso. Come riporta La Stampa in edicola oggi, venerdì 21 maggio, il cambiamento “del capo di imputazione, che prevede una reclusione da 8 a 25 anni, arriva dopo l'esame della commissione medica del dossier sulle ultime settimane di vita del Pibe de Oro”. Emiliano Guanella nel suo articolo riferisce poi che la conclusione della magistratura inquirente è lapidaria: “L'operato dei medici curanti è risultato inadeguato, inefficiente e pericoloso per la salute del paziente“. Non solo. Nel responso della commissione si legge come “i medici hanno ignorato i segnali di rischio per la vita del paziente”.
La Stampa riporta che “sono sette gli imputati, la cui posizione processuale adesso si complica decisamente”. Queste persone non potranno lasciare l'Argentina e saranno chiamati a testimoniare a fine mese. I sette indagati sono il neurochirugo che ha operato Maradona tre settimane prima della sua morte, uno psichiatra, uno psicologo, due medici generalisti e due infermieri. Il quotidiano torinese ricorda infine come “a sei mesi dalla morte sono molti ancora i particolari da chiarire non solo sulla sua degenza, ma anche sulla gestione della sua fortuna, tra firme falsificate e società fittizie costruite all'insaputa dei cinque figli, suoi eredi naturali.