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Saranno Fumosi – Fabio Cannavaro, il Campione bianconerazzurro

Una rubrica ideata da Sabatino Durante e Raffaele Garinella che si occupa degli ex calciatori nerazzurri che hanno deluso le aspettative. Più fumo che arrosto. Saranno Fumosi.

Fabio Cannavaro è stato uno dei più grandi difensori della storia del calcio italiano e probabilmente internazionale, un campione che ha militato in alcune tra le squadre più importanti d’Europa e che ha vinto da straordinario protagonista un Mondiale, guadagnandosi successivamente anche un Pallone d’Oro.

L’ex capitano della Nazionale Azzurra ha lasciato il segno nei suoi anni nel grande calcio, ma se restano memorabili le sue esperienze sia al Parma che alla Juventus o al Real Madrid, poco sarà ricordata la sua parentesi all’Inter.

Facendo un balzo all'indietro, dopo l'addio ai ducali, nell'estate 2002 il difensore fu conteso da entrambe le milanesi. A spuntarla fu proprio l'Inter, che si assicurò le sue prestazioni per 23 milioni di euro. In nerazzurro ebbe un avvio difficile, poiché l'allenatore Héctor Cúper lo schierava spesso come terzino destro. Al debutto in Champions League con la nuova squadra venne anche espulso, segnando poi un gol nella partita successiva. Conquistato il posto da titolare, contribuì al raggiungimento della seconda piazza in campionato. In nerazzurro ottenne il suo miglior risultato in Europa, con l'Inter che approdò alle semifinali della massima competizione continentale: ad eliminarla fu il Milan, dopo due pareggi.

Nell'autunno 2003, Cúper fu esonerato a favore di Alberto Zaccheroni che impiegò il difensore campano nel modulo 3-4-3. Alcuni problemi fisici impedirono a Cannavaro di scendere in campo con continuità, ma il giocatore realizzò comunque 2 reti. Successivamente, lo stesso Cannavaro definì il biennio interista come il periodo più sofferto della propria carriera, pur ammettendo di essersi trovato bene nella squadra. Recentemente ha rilasciato queste dichiarazioni proprio sull'argomento:

“Ho il rammarico di essere andato via sul più bello. Ho sofferto tanto all’Inter, ho anche pensato di smettere con il calcio. Sono stato quasi un anno e mezzo con una frattura nella tibia, era come avere una coltellata ogni volta che mettevo il piede a terra. Dovevo fermarmi e non lo feci, fu un errore. Non posso dimenticare la prima volta a San Siro, Cuper mi fece partire dalla panchina ma quando entrai ci fu un boato. Moratti mi disse che una cosa così l’aveva sentita solo per Ronaldo, c’erano quindi grandissime aspettative. Venivo da sette anni a Parma ed ero già capitano della Nazionale, fallire mi dava fastidio ma poi decisi di tornare solo quando sarei stato bene. Iniziai un lavoro personalizzato, ma dopo tanta sofferenza mi dissero che sarei stato ceduto alla Juve”.

Già, ceduto alla Juventus in cambio di Fabiàn Carini, onesto portiere che in nerazzurro non ha certo lasciato il segno. Misteri del calcio, sicuramente, ma Cannavaro resterà per sempre uno dei più grandi rimorsi della storia interista.