A te, fra dieci anni. Lo scudetto di chi servirà sempre e solo l’Inter
L’Inter è campione d’Italia, e questo scudetto è per tutti noi, che abbiamo scelto di restare per sempre al fianco di questi colori.
A te, fra dieci anni. Onestamente parlando, le emozioni in questo momento fanno a cazzotti nella testa e nel cuore di chi scrive; troppa la felicità per essere giunti finalmente al giorno in cui alzeremo al cielo, nella Scala del calcio, quella coppa che certifica il titolo di Campioni d’Italia per i nostri colori.
Quella coppa d’orata, ornata da fiocchi a tinte nerazzurre, è il simbolo di una stagione infinita, durata due anni. Perché è giusto ricordarlo: l’Inter non si è mai fermata da quando è arrivato Antonio Conte, giocando anche a fine agosto quando tutto il resto d’Europa era in vacanza. E’ la vittoria di un gruppo che due anni fa ha indossato l’elmetto e ha fatto promessa: riporteremo l’Inter dove merita, a qualunque costo.
Ma quel trofeo è anche la fine di un incubo per tutti gli interisti, bloccati per dieci anni in un loop temporale apparentemente infinito, fatto di batoste, notti da dimenticare, e stagioni che ti portavano a dire: “Ma chi me lo fa fare”. Già, chi me lo fa fare, questa era la frase che mi disse la mia ex quando, dopo un Inter-Beer Sheva, ero sull’orlo di una crisi di nervi. Chi me lo fa fare, questo mi disse sempre lei dopo Inter-Sassuolo 1-2 del 2018, quando le speranze di tornare in Champions League sembrarono spegnersi definitivamente, e io ero lì, sul divano, indeciso se piangere o urlare.
La mia storia è quella di milioni di interisti, che per dieci anni sono rimasti al fianco di questi colori, nonostante le batoste e i momenti di sconforto, certi che questo 5 maggio infinito prima o poi avrebbe lasciato il posto ad un nuovo 22 maggio, in cui tornare a sventolare le bandiere nerazzurre in tutte le strade del mondo.
Questo dunque è lo scudetto di tutti noi; di chi non ha mai mollato il colpo, di quelli che hanno riempito uno stadio da ottantamila posti anche nelle notti più buie, e di chi la domenica non ha mai rinunciato a seguire questa squadra davanti la tv, magari vicino al proprio padre, il quale non ha mai smesso di ripetere: “Non oggi, ma presto torneremo a sorridere”.
A te, che adesso stai leggendo queste righe, do appuntamento tra altri dieci anni. Impossibile dire oggi cosa succederà in questo periodo di tempo; magari arriveranno nuove vittorie da ricordare, o magari arriveranno nuovi anni bui in cui stringere i denti. Una cosa però è certa: tra dieci anni noi saremo sempre qui, a raccontare le nostre storie di una fede che non si spegnerà mai. Nella gioia e nel dolore, abbiamo scelto di servire sempre e solo l’Inter, fino all’eternità.