“L’Inter ha fatto sapere in maniera sorprendente (e probabilmente strategica) che potrebbe non servire più” l'incontro fra la società e il tecnico. “Perché a Conte, già sabato scorso ad Appiano, nel vertice avuto con tutta la dirigenza, sarebbero stati comunicati i piani del club. Come a dire: il tecnico ha un contratto e sa già cosa vogliamo/possiamo fare, sarà lui nel caso a doverci dire se vuole scendere dal treno“. Il fulmine a ciel sereno, che squarcia fin dalle prime ore la giornata di oggi (martedì 25 maggio), viene 'lanciato' dalla Gazzetta dello Sport. Nell'articolo a firma di Filippo Conticello e Davide Stoppini si legge che “non siamo alla guerra fredda, no. Ma una riedizione in salsa calcistica dell’epica partita di scacchi tra Spasskij e Fischer, 49 anni dopo, questo sì. L’Inter di qua, Antonio Conte di là: posizioni di arrocco, per restare in tema. Ognuno conosce alla perfezione il gioco dell’altro, non ci sono misteri. Il punto è che prima o poi bisognerà pure venirsi incontro, per capire se è davvero possibile andare avanti insieme. Sarà necessario quantomeno intendersi sull’idea di base”.
Quindi cosa succederà nelle prossime ore? “Funziona che un vertice, che sarebbe dovuto andare in scena prima la scorsa settimana e poi ieri (lunedì 24 maggio, ndr), slitta in avanti. Non di un giorno. Peggio: all’improvviso potrebbe – scrive la Gazzetta dello Sport – anche non servire più. Strana storia, in cui è giusto provare a mettere ordine. Partendo da una certezza: sia l’Inter, nella persona di Steven Zhang, sia Conte stanno giocando la loro legittima partita. E prima o dopo si vedranno, magari facendo passare qualche ora, magari quando i fari saranno meno accesi”. Secondo il quotidiano sportivo, a oggi, le parti “sono distanti. Più che altro, è il punto di partenza che non coincide. È la visione della scacchiera che è diversa. Conte chiede un progetto alla sua altezza, all’altezza di un club che ha riportato allo scudetto dopo 11 anni. Non vuole passi indietro”. E la posizione della società? Conticello e Stoppini scrivono che “Zhang invece ha esposto già a più riprese ai dirigenti la linea guida della prossima stagione, tale da garantire la continuità aziendale: contenimento dei costi, abbassamento del monte ingaggi, l’eventualità concreta che sia necessaria la cessione di un titolare. L’obiettivo sportivo? Non lo scudetto, ma la continuità nel piazzamento in Champions League. Il management nerazzurro, che partecipa alla partita, sa bene che tre anni fa erano stati fatti altri proclami, ma ciò che è successo nel mondo obbliga a rivedere i piani”.
Insomma cosa succederà? La Gazzetta dello Sport conclude così: “Su questi presupposti, le due parti hanno alcuni giorni per tentare la mediazione. Poi bisognerà decidere tra le due mosse possibili sulla scacchiera: si può rompere del tutto o tentare l’assalto alla seconda stella (con una squadra forse meno forte di questa)”.