Cosa è successo nella partita Inter-Juventus del 2018 che tanto clamore ha provocato per le scelte arbitrali controverse? Da qualche ora c'è qualche ingrediente in più per capire i concitati momenti che hanno caratterizzato le comunicazioni in fase di scelta sugli episodi.
Su tutti, il fallo di Pjanic su Rafinha che – con un giallo – avrebbe portato all'espulsione del bosniaco (già ammonito), e probabilmente anche ad un altro risultato.
Le Iene – noto programma Mediaset – hanno ricostruito con l'aiuto di esperti quanto avvenuto nella sala Var. Ecco quanto riportato dal Corriere della Sera: “Arbitro e Var si sono parlati? E, se sì, che cosa si sono detti? La risposta alla prima domanda è un chiaro sì: lo si capisce quando si vede Valeri premere il pulsante rosso che mette in comunicazione la sala con il direttore di gara in campo. La risposta alla seconda è la seguente: «Valeri (affiancato dall’assistente Var, Alessandro Giallatini, ndr) preme il pulsante rosso e dice “ho controllato adesso, il contrasto c’è”», spiega il primo consulente de «Le iene», Giuliano. Da notare che al momento del contatto Pjanic-Rafinha, Valeri esclamerebbe subito: «Uuuh, check!», cioè esaminiamo le immagini. Il sospetto sulla gravità dell’intervento, insomma, gli viene da subito. Osserva Alessandro, il secondo esperto non udente: «Valeri mi sembra che dica “ho controllato adesso, lo riguardo un secondo, ho controllato, un contatto c’è”». E quindi la frase per intero potrebbe essere, con tutto il beneficio del dubbio: «Ho controllato adesso il contatto c’è». Poco dopo — su questo i due consulenti concordano — l’assistente Giallatini dice a Valeri: «Per me è giallo, per me è giallo», e Valeri gli risponde «Sì certo». Secondo «Le Iene» tutto questo confermerebbe due cose: 1. che per il Var Valeri e il suo assistente sembra che non ci siano dubbi sul fatto che il fallo di Pjanic meriterebbe il giallo, che invece Orsato non dà. 2. che ci sono molte differenze fra quanto emerge da queste immagini decrittate e la ricostruzione fatta a suo tempo dai protagonisti”.
Il caso, insomma, resta aperto. E l'anomalia pure.