Inter: ‘Chiudere con 100 milioni in attivo: rischio di sacrificare un paio di big’
La Gazzetta dello Sport tratteggia il momento del club nerazzurro e chiarisce le posizioni di mercato di molti giocatori
“L'input della proprietà è ridurre del 15-20% il costo del lavoro, ma anche di chiudere con 100 milioni in attivo il bilancio tra entrate e uscite“. Per questo motivo “Tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Una massima spesso applicata anche agli sport di squadra vale più che mai per il mercato dell'Inter”. Così la Gazzetta dello Sport inizia a tratteggiare la non facile situazione che, in questi giorni, deve affrontare il club nerazzurro.
La famosa 'quota 100' indicata più volte da Suning però è un “obiettivo non facile, anche a considerare il tesoretto che potrebbe arrivare dai giocatori che hanno giocato l'ultima stagione in prestito e – spiega Luca Taidelli nel suo articolo – che non rientrano comunque nei piani tecnici del club. I vari Nainggolan, Joao Mario, Dalbert e Lanzaro però potrebbero portare soltanto una ventina di milioni”. E quindi? Per il quotidiano sportivo il rischio di dovere sacrificare un paio di big “rimane concreto”. Perché? “Il mercato in entrata non potrà vivere soltanto di altri eventuali cavalli di ritorno come Dimarco, Agoume, Salcedo e Pirola. Il titolarissimo quasi certo di uscire è Hakimi. L'Inter – ricorda ancora Taidelli nel suo approfondimento – punta ad incassare almeno 70 milioni dal Psg, ma spera che sul 22enne marocchino possa scatenarsi un'asta che coinvolga anche Bayern e club inglesi, facendo salire il prezzo fino a 80″.
Cosa potrebbe succedere per il mercato in entrata? “Se per esempio l'Inter volesse andare alla carica per De Paul (valutato 40 milioni dall'Udinese, che però aprirebbe anche all'inserimento di contropartite tecniche) dovrebbe cedere un pezzo grosso del centrocampo. Reparto in cui la situazione è fluida. Barella piace a diverse squadre inglesi, ma è un perno del futuro nerazzurro – ribadisce la Gazzetta dello Sport – Inzaghi vuole confermare Brozovic come regista basso, ma il croato andrà in scadenza nel 2022, quindi o rinnova o andrà ceduto in questa sessione. Se arrivasse un'offerta da 40 milioni, Epic potrebbe anche salutare. Per lui potrebbe essere importante la vetrina dell'imminente Europeo”. Per quanto riguarda la difesa, secondo Luca Taidelli, è “più difficile immaginarsi rivoluzioni. Bastoni è stato appena blindato col rinnovo e relativo adeguamento. Ora potrebbe partire solo in presenza di una proposta indecente, di quelle che – visti i tempi che corrono per tutti – possono arrivare soltanto dall'Inghilterra. Per Skriniar si era parlato della Roma di Mou, che già voleva lo slovacco al Tottenham, ma anche qui non c'è nulla di concreto. E per meno di 50 milioni l'Inter non si siederebbe nemmeno al tavolo. Per De Vrij, che essendo arrivato a zero garantirebbe un'enorme plusvalenza, ne servono invece 40″.
Infine cosa potrebbe succedere in attacco? “Non separare la LuLa è infine l'auspicio di tutto il mondo nerazzurro. Lukaku, al pari di Barella, è considerato centrale nel progetto. Essendo costato 70 milioni, potrebbe lasciare Milano soltanto se qualcuno ne offrisse 120. Non facile. Lautaro invece potrebbe fruttarne 80, ma si punta a seguire la strada percorsa con Bastoni. Resta da valutare la posizione di Sanchez. Il cileno – conclude la Gazzetta dello Sport – è reduce da un buon finale di stagione, ma ha pur sempre quasi 33 anni e un ingaggio da 7 milioni che appesantisce a sua volta il monte stipendi“.