“Arturo Vidal, anziché mettersi in “bolla”, avrebbe violato le regole per incontrarsi con una modella“. Per quest'ipotesi le autorità sanitarie del Cile hanno chiesto l'apertura di un'indagine sui comportamenti del centrocampista. Vidal, attualmente, è ricoverato in una clinica per Covid-19.
Questa storia inizia il 31 maggio quando Vidal, nel corso della visita preventiva quotidiana, risulta positivo al virus Sars-Cov-2. Poco prima – ricostruisce anche l'Agenzia Nazionale Stampa Associata – il team medico riporta che Vidal non si stava allenando ed era stato separato dal resto della squadra per aver presentato “una sindrome febbrile dovuta a tonsillite“. Il 34enne centrocampista è stato vaccinato contro il Covid-19 insieme ad altri giocatori della squadra. Le infezioni da Coronavirus, nel paese sudamericano, rimangono oltre le 6.000 al giorno e il sistema sanitario è sopraffatto. Dopo 14 mesi di pandemia, il Covid-19 ha ucciso 29.000 persone e contagiato 1,3 milioni di contagi nel Paese.
Come detto, poi, la svolta. Le autorità sanitarie del Cile chiedono ora l'apertura di un'indagine sui comportamenti dell'interista. Motivo? “Già dal giorno del suo arrivo – scrive la Gazzetta dello Sport nella sua edizione on-line – anziché mettersi 'in bolla' avrebbe violato le regole per incontrarsi con una modella“. Sulla vicenda è anche intervenuto il sottosegretario alla Salute, Paula Daza: “Vidal deve, come tutte le persone arrivate nel paese, rispettare le norme sanitarie”. Il protocollo, attualmente in vigore, prevede che i calciatori lascino l'albergo solo per andare ad allenarsi o giocare.