“Simone Inzaghi non ha bisogno di un grande mercato. Era abituato così anche alla Lazio dove Claudio Lotito è un presidente decisionista e non fa mai passi più lunghi della gamba. Simone si è sempre fatto ‘bastare’ i calciatori che aveva”.
Paolo Condò, per anni, è stato la prima firma della Gazzetta dello Sport. Dal 2015 collabora con Sky Sport e dal 2020 con La Repubblica. Fra i più esperti ammiragli dell’oceano pallonaro italiano (e non solo), in questa intervista esclusiva, ci guida nelle acque (ancora agitate) del mare Inter. “Azionariato popolare? Se in Italia non è mai successo, un motivo ci sarà”. Infine sottolinea: “Hakimi sarà l’unico a essere ceduto? Dipende dai soldi di cui ha bisogno l’Inter. Ma, in questo momento, lo sanno solo Steven Zhang e Giuseppe Marotta”.
Condò, in 10 giorni il mondo Inter ha subito una rivoluzione che, fino a inizio maggio, pareva impensabile. Via Antonio Conte, dentro Inzaghi. Cosa ne pensa?
Perso Conte, secondo me, i dirigenti nerazzurri sarebbero andati su Josè Mourinho se fosse stato ancora libero. Per ragioni affettive, certo, e per tutto quello che lega Mourinho all'Inter. Dal momento che non c'era questa possibilità, hanno preso un allenatore bravo come Inzaghi. Quest’ultimo, poi, non ha bisogno di un grande mercato. È evidente che il comandamento all’Inter, oggi, è economico più che tecnico. Pensando alle alternative…
Dica pure…
Se ingaggi Maurizio Sarri devi cambiare profondamente la squadra. C'è un altro tecnico italiano molto bravo, Roberto De Zerbi, ma si è trasferito in Ucraina. Però anche nel suo caso, è lui che chiede la rosa e non viceversa. Dunque vale lo stesso discorso fatto per Sarri.
Simone Inzaghi, intanto, è stato ufficializzato ieri (giovedì 3 giugno, ndr) mentre si rincorrono, da più parti, voci di un mercato ‘di bilancio’ per i nerazzurri.
Era ‘abituato’ così anche alla Lazio. Claudio Lotito è un presidente decisionista durante le sessioni di calciomercato. Non fa mai passi più lunghi della gamba. Simone si è fatto bastare i calciatori che aveva. Ora può arrivare nella squadra campione d'Italia, dove speriamo sia solo uno il sacrificio. Così, potrà ripartire da dove Conte ha lasciato. Inzaghi è un tipo che può garantire continuità con il collega precedente.
Parlava di possibili sacrifici sul mercato. E' Achraf Hakimi l'uomo giusto?
Dipende dai soldi di cui ha bisogno l’Inter. Al momento lo sanno soltanto Steven Zhang e Beppe Marotta. Hakimi è un grande calciatore ed è stato preziosissimo nella stagione dell'Inter. Per i prossimi 10 anni sarà sempre fra i migliori esterni destri del mondo. Per il suo cartellino si può chiedere tanto e se ci sono club che possono spendere, lo faranno volentieri. Sa com'è, vale una regola: È chi compra che di solito fa il prezzo….
Passiamo ora dal campo alla società. Nei giorni scorsi è ripartito con forza il progetto InterSpac. Fra i protagonisti c’è l’economista e membro dell’FMI, Carlo Cottarelli. Pensa che l'ingresso dei tifosi nell'Inter sia una strada percorribile?
Se in Italia non è mai successo, un motivo ci sarà. Non è un discorso che ho mai approfondito. Se l'azionariato di club come Real e Barcellona non è mai esistito nel nostro Paese, questo vorrà dire qualcosa. Poi, per carità, è giusto seguire la vicenda. Non mi metto certo io a insegnare economia a Cottarelli (ride, ndr).