Inter, Sensi e un incubo che dura da 222 giorni: che fare adesso?

Nove infortuni in due anni. Non sappiamo se la sfortuna abbia individuato in Stefano Sensi il suo bersaglio preferito, quello che è certo che il giocatore di Urbino non riesce a dare continuità al suo (fuori dal comune) talento con la maglia dell’Inter.

Tutto inizia da Inter-Juventus della scorsa stagione. Il problema agli adduttori lo lasciò tiene ai box per 25 giorni.  Una settimana dopo il rientro, ecco la ricaduta che lo costringe a stare ai bordi del campo per un mese e mezzo. Purtroppo per l’Inter e per Sensi questo è solo l’inizio di un Calvario: un problema al polpaccio il 27 gennaio 2020 lo blocca 10 giorni; un problema al piede per 47; un infortunio al bicipite femorale per altri 46 giorni. E ancora: un problema muscolare lo manda ko per un altro mese all’inizio di questa stagione.

E poi?

E poi arriva l’affaticamento muscolare di febbraio: altri 12 giorni di stop; un problema agli adduttori a maggio lo riporta in infermeria per una settimana e, infine, l’ultimo problema muscolare con la Nazionale di Roberto Mancini che, probabilmente, gli costerà la presenza all’Europeo.

I problemi fisici del giocatore non toccano sempre la stessa parte del corpo. Quindi? Il problema non risiederebbe tanto nell’allenarsi poco o male – sul Sensi professionista non c’è il minimo dubbio – quanto in una eccessiva fragilità fisica. Che fare allora? Il giocatore va ora recuperato sia dal punto di vista mentale che fisico. Capire come può, un talento simile, esprimersi al meglio delle proprie qualità senza soste forzate. E poter soprattutto incidere a livello mentale dove la paura di potersi far male può essere ulteriormente dannosa per il ragazzo.

Necessaria, ora, una tiratina d’orecchie a qualche tifoso che non si è dimostrato educato nei suoi confronti. Che si possa pensare che un calciatore possa essere felice di una fragilità fisica è una cosa fuori dal comune, così come poter pensare che un giocatore non possa soffrire nell’essere trattato come uno scarto, quando dovrebbe far parte di un tutto: la famiglia interista. Che ci sia un problema ne è cosciente anche Sensi, che si debba mettere il dito nella piaga con insulti o robe simili è avvilente. Infine è arrivato lo sfogo della fidanzata del calciatore. Parole dure, che dimostrano quanta sofferenza ci possa essere in Sensi per non aver potuto adempiere al proprio lavoro e alla propria passione in maniera efficiente.

Sensi piace al nuovo allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, anche se il suo nome è inserito nella lista dei partenti. Si parla dell’interessamento della Fiorentina e dello Shakhtar del suo mentore Roberto De Zerbi che non gli ha mai fatto mancare la sua stima ed il suo appoggio.

Che fare?

Per il bene di Sensi, forse, è il caso di lasciare l’Inter e non perché non abbia elevati valori umani e professionali ma perché forse è il caso di arrivare in un ambiente in cui trovare la serenità di atleta e, soprattutto, personale.