Antonio Conte: il vincente che nessuno in Europa vuole
Dopo l’addio all’Inter, Antonio Conte resta senza panchina: nessuno in Europa sembra disposto ad assecondare le sue richieste.
Sono passate ormai due settimane dalla separazione tra Antonio Conte e l’Inter, nel corso delle quali si sono accumulati articoli su articoli sui motivi di questo divorzio, e naturalmente anche sulla futura panchina del tecnico leccese.
Tutte le varie ricostruzioni vertono intorno alla stessa parola: progetto. A quanto pare, per il condottiero dello scudetto nerazzurro, il progetto dell’Inter non era più all’altezza della sua persona, e poco importa che di mezzo ci sia stata una pandemia che ha sconvolto i parametri economici del suo ormai ex club e di tutti gli altri top team europei.
La separazione, dunque, è stata consensuale, come dimostrato dalla ricca buonuscita: da una parte c’era l’Inter, costretta a mettere a posto i conti e quindi non più disposta ad assecondare tutti i capricci del tecnico; dall’altra c’era Conte, un uomo troppo ambizioso per accettare di giocarsela senza investimenti da sogno.
Il club nerazzurro alla fine ha optato per un allenatore giovane e promettente come Inzaghi, mentre il caro Antonio è ancora alla ricerca di una panchina, e probabilmente questa ricerca continuerà per almeno un anno. Già, perché alla fine anche il Tottenham, la squadra che più sembrava disposta ad assecondare le sue richieste, si è dovuta arrendere. Come riportato quest’oggi dal tabloid inglese The Sun, il progetto Conte, tra ingaggi e spese di mercato, avrebbe messo a serio rischio la stabilità economica del club londinese.
Antonio Conte è un vincente, un allenatore in grado di portare alla vittoria chiunque, ma il suo ego mal si sposa con la situazione attuale del calcio europeo che, come ricordato da Florentino Perez a più riprese, rischia il collasso nel giro di due anni. Non sorprende dunque che uno degli allenatori più vincenti del continente sia rimasto senza panchina: oggi il calcio ha altre priorità, e i capricci sulla campagna acquisti hanno assunto per forza di cose un ruolo marginale nella costruzione delle rose. I vincenti del futuro sono quelli che oggi riusciranno a far quadrare i conti, e in questo contesto non c’è evidentemente spazio per chi pensa di poter avere carta bianca sul mercato.