Inter, dopo tutta una “vita in viaggio”, Cordaz torna a casa

“E se ti fermassi soltanto un momento, potresti capire davvero che è questo che cerco di dirti da circa una vita, lo tengo per me. Sei parte di me, sei parte di me, lo tengo per me”. Una colonna sonora calzante, melodica e perfetta ad annunciare il possibile – imminente – ritorno di Alex Cordaz in nerazzurro. La chiusura di un cerchio, il ritorno del figliol prodigo, il rientro all'ovile dove tutto ebbe inizio. Nel 2020, prima del match dei calabri conto i nerazzurri disse: “L’Inter? È un bel ricordo della mia infanzia“. Ora sarà di nuovo realtà.

Perché il 38enne, originario di Vittorio Veneto, partì proprio dalla cantera nerazzurra prima di spiccare il volo verso altri lidi. L'uscita dal nido avvenne definitivamente nel 2005 – quando passò all'Acireale – dopo tre stagioni tra il nerazzurro ed il bianconero dello Spezia (vinse una Coppa Italia di Serie C1 nel 2004/2005). Uno Scudetto Primavera ed un Trofeo di Viareggio con la maglia dell'Inter, a difendere i pali della selezione giovanile, e l'esordio in prima squadra nel 2004 – con il bianconero nel destino – contro la Juventus in Coppa Italia nel 2004 in sostituzione di Francesco Toldo espulso nel match di ritorno. 

Una carriera in giro per l'Italia ed un'esperienza all'estero al Lugano prima del rientro in patria – piccola parentesi ulteriori all'estero presso l'ND Gorica dove vinse nel 2014 la Coppa Slovena – per poi diventare la bandiera ed il simbolo del Crotone. Il club rossoblu, dal 2015 in poi, ha potuto contare sulle prestazioni dell'estremo difensore che insieme al club è riuscito nell'impresa di tornare in Serie A ed è stato ora retrocesso in Serie B al termine dell'ultima stagione sportiva appena conclusasi. Una parentesi lunga 248 partite (con 351 reti subite e 64 clean sheet) che gli ha permesso di entrare nel cuore della tifoseria e rivestire il ruolo di capitano, nonché trascinatore di un gruppo che negli ultimi anni è riuscito ad andare oltre l'ostacolo. Serietà, esperienza e carisma da vendere per quello che diventerà il secondo/terzo portiere del club nerazzurro per la stagione 21/22. Una stagione che, nonostante la retrocessione, rimane da incorniciare con una media voto superiore persino a quella del capitano Samir Handanovic (6,06 contro il 6 netto dello sloveno).

Trait d'union, del suo ritorno, risulta essere quel Piero Ausilio già d.s. del settore giovanile nerazzurro – nell'anno della prima esperienza di Cordaz a Milano – ed ora d.s. della prima squadra. La chiusura di un percorso, il premio perfetto ad una carriera, più che ventennale, tra i palcoscenici calcistici nostrani. Alex Cordaz prenderà il posto di Padelli – trasferitosi a Udine – anche lui tornato al punto di partenza. Si sa: “Molti sono ottimi “partenti” ma rari quelli che sanno completare il percorso“. Lui ce l'ha fatta. Tornerà dove tutto è cominciato, dove i sogni hanno iniziato a prendere forma – e si sono realizzati – , dove la fiducia gli è stata concessa, dove gli è stata data una possibilità che non ha sprecato.