“àˆ dallo stile che si riconoscono gli interisti”. Eriksen e il verdetto: l’Inter è davvero una grande famiglia

È dallo stile e dall'eleganza del cuore che si riconoscono gli interisti“. Basterebbero queste parole a descrivere queste ultime, e tormentate, ore. La vicenda Christian Eriksen ha mostrato – nuovamente – il cuore nerazzurro. Dalla società, dai calciatori, dai tifosi. Tutti uniti, in un unico pensiero, attorno al danese. Nel ricordo di Giacinto Facchetti, lo stile nerazzurro non tramonterà mai, anzi, sarà sempre simbolo di eccellenza ed umanità nell'idea non di un semplice club, ma di una famiglia.

Dai messaggi apparsi sui socialInstragram e Twitter – fino alla dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa ed alle dediche dopo un gol. Nella mente di tutti, in qualsiasi situazione ognuno di loro si trovasse, c'era un unico pensiero: “Resisti Chris! Non mollare!“. È proprio vero che una volta che si approda all'Inter si entra a far parte di una vera famiglia. Perché il gruppo nerazzurro è questo: famiglia, con la effe maiuscola. Non una semplice squadra, non un semplice spogliatoio, non un semplice gruppo di calciatori che scendono in campo, ma amici o meglio fratelli.

È bastato vedere Romelu Lukaku che, dopo la prima rete segnata alla Russia, ha fatto attendere tutti i propri compagni e – andando di corsa verso la telecamera – ha esclamato: “Stay strong Chris! I love you!“. Resisti, ti voglio bene. Una frase, mille emozioni: “È stato difficile giocare per me, perché avevo la testa a Christian Eriksen. Spero che adesso stia bene“. Queste le parole del belga subito dopo il match. Un pensiero fisso. Big Rom ci ha da sempre abituato alla sua sensibilità ed al suo grande cuore ed ieri sera, ancora una volta, l'ha dimostrato. Un sentimento comune condiviso anche da Barella e Bastoni che, stando a quanto trapelato dalle indiscrezioni, avrebbero chiesto continui aggiornamenti dal ritiro della Nazionale sul loro compagno. Un pomeriggio incollati agli smartphone ed attivi sui social per raccogliere, nel minor tempo possibile, ogni informazione utile sulle condizioni del loro amico/fratello. Sarà poi proprio il primo che, incarnando i valori nerazzurri più profondi, posterà una storia Instagram ringraziando Simon Kjaer: “Oltre i colori, complimenti Simon. Capitano e uomo vero“.

Dall'altra parte del Mondo giungerà poi anche il gesto di Hakimi durante il match amichevole disputato dalla sua Nazionale del Marocco contro il Burkina Faso. Dopo aver realizzato la rete del vantaggio, l'esterno destro nerazzurro, si è avvicinato alle telecamere ed ha mimato, con le dita, il numero 24 del compagno: “For you my friend“. Il tutto è stato spiegato, nella serata di ieri, dalle parole di Marotta: “I ragazzi sono molto legati tra loro, c’è grande affiatamento all’interno del gruppo squadra. Tra di noi ci siamo confrontati tutti dopo aver visto quelle scene così dure, ci siamo telefonati e abbiamo parlato subito“. Unità, condivisione, coesione. I post di Lautaro Martinez, poi D'ambrosio e tutti gli altri componenti del gruppo.

Lo stesso poi ha aggiunto: “Ha avuto difficoltà di ambientamento, poi Conte ha lavorato molto bene con lui. Noi ce lo vogliamo tenere ben stretto a lungo nella speranza che possa risolvere i suoi problemi di salute“. Parole d'estrema importanza, a testimonianza del valore umano, oltre a quello calcistico, del danese. L'Inter non lascerà da solo il calciatore, non l'ha fatto nemmeno in passato in casi simili durante la presidenza di Moratti, e ci sarà sempre per lui. Perché questa è l'Inter.