Se A 17 anni fai il tuo esordio in Champions League in uno stadio come il San Paolo – oggi stadio Diego Maradona – e fai un dribbling al tuo connazionale Dries Mertens, evidentemente non si parla di un calciatore normale. E infatti così non è. Poi certo, c’è stato anche l’errore che portò al gol del Napoli, ma chi non li fa quando sei un classe 2002? Stiamo parlando del giovane portiere belga Marteen Vandevoordt del Genk. Si tratta di uno dei talenti più sfavillanti di questa nuova generazione che fa capo al Belgio e che è pronta a prendere il posto di quella attuale da record.
Già in prima squadra dall’età di 15 anni, Vandevoordt è un portiere completo, che sa convogliare a sé vari fondamentali. Bravo nelle uscite basse e a cadere velocemente a terra in tuffo, è dotato di una personalità spiccata che gli consente di guidare e comandare l’intero pacchetto arretrato. Di lui stupisce la calma con cui prova certe giocate anche di fronte ad avversari molto forti, sintomo che il ragazzo ha molta fiducia nei propri mezzi. Ciò su cui dovrebbe migliorare sono le palle alte ed il gioco con i piedi – fondamentale nel calcio moderno – anche se su quest’ultimo aspetto sta migliorando parecchio.
In Europa si iniziato a parlare molto bene di lui e si dice che l’Atalanta potrebbe seriamente pensare di fare un investimento per poter sostituire Gollini che, ad oggi, potrebbe lasciare la Dea in estate. Insomma, un talento da affinare, ma di sicura affidabilità sia per il futuro, vista la giovane età, ma soprattutto per il presente.