“Barella? Non credo, nonostante un possibile grande Europeo, sia l’indiziato numero uno a lasciare l’Inter”. “Raspadori? L’eventuale trattativa può andare in porto se verranno inserite delle contropartite tecniche”. “La Nazionale? Non è favorita per la vittoria finale. Se ai quarti, per esempio, incontrassimo il Belgio, diventerebbe complicato…”.
A parlare, in esclusiva per InterDipendenza, è Massimo Brambati: da giocatore ha vestito, fra le altre, le maglie di Torino, Palermo e soprattutto Bari (98 presenze). Ora è opinionista di Italia 7 Gold. Nella sua intervista, poi, analizza le possibili cessioni di Lautaro e Hakimi. E ammette: “Fra Conte, il cui addio è stato sanguinoso per l’Inter, e Inzaghi ci sono differenze. Non ammetterlo sarebbe disonestà intellettuale”. Questa l'intervista integrale.
Uno degli uomini copertina dell’Inter campione d’Italia, ma anche della Nazionale, è Nicolò Barella. Può diventare una bandiera nerazzurra o potrebbe salutare in caso di grande Europeo?
In questo momento non credo sia tra i papabili in odore di addio. Barella ha qualità straordinarie, come dimostrato in campionato, e la sua crescita ha stupito anche Antonio Conte. Possiede ancora un potenziale infinito. È uno dei calciatori più importanti del panorama italiano. È logico, dunque, che ci possano essere interessamenti. Come detto, però, non mi sembra lui l’indiziato numero uno per far cassa.
Reputerebbe più ‘sanguinosa’ la cessione di Hakimi o quella di Lautaro Martinez?
L’addio di Conte è stato sanguinoso perché è stato l’allenatore che ha cambiato il volto e la mentalità dell’ambiente interista. Inzaghi cercherà di non farlo rimpiangere ma tra i due ci sono differenze e negarlo sarebbe disonestà intellettuale. Al momento Hakimi e Lautaro sono giocatori dell’Inter e, quindi, continuo ad immaginarli in nerazzurro nonostante tutto.
Un nome accostato all’Inter è quello del talento Giacomo Raspadori. Esiste una trattativa? Si parla anche di un possibile ‘inserimento’ di Pinamonti…
L’eventuale trattativa può andare a buon fine se all’interno verranno inserite contropartite tecniche. L’Inter non può permettersi di incassare grandi cifre e andarle subito ad investire su un altro giocatore, altrimenti siamo punto e a capo. Credo che ci siano delle direttive da parte di Inzaghi, in modo tale che la società possa arrivare ai propri obiettivi facendo combaciare l’elemento del risultato con quello economico. Il Sassuolo, come l’Udinese, è una vera e propria gioielleria, quindi non sarà facile prendere Raspadori. Perché? Perché è giovanissimo e ha margini di miglioramento importanti.
Sono iniziati gli Europei: dopo la gara con la Turchia, come posiziona l’Italia in un potenziale ranking personale? Riccardo Cucchi, che abbiamo avuto ospite alcuni giorni fa a ‘La Voce Nerazzurra’, non ci considera in primissima fascia.
Sono d’accordo. Tra le prime cinque però ce la metto. Se si arrivasse ai quarti di finale, presumibilmente contro il Belgio, diventerebbe complicato perché certe squadre non le abbiamo mai incontrate durante le qualificazioni.
È d’accordo con le scelte del CT al momento delle convocazioni? Se ne è parlato molto.
Io non faccio il CT. C’è Mancini, rispettiamo le sue scelte, che saranno state fatte dopo specifici ragionamenti. L’allenatore è di quelli importanti, sa il fatto suo, e sono convinto che le sue scelte ci porteranno notevoli soddisfazioni.