Vedi Cara è difficile spiegare, è difficile parlare dei fantasmi di una mente. Le parole di questa splendida canzone del grande Francesco Guccini rappresentano, in buona sostanza, il pensiero di tanti tifosi nerazzurri. Le certezze costruite da Antonio Conte in un biennio in cui l’Inter ha colmato il gap dalla Vecchia Signora riuscendo addirittura a farla passare per una smarrita donzella – dato lo strapotere dei nerazzurri – sembrano lontane. Conte in questo cammino è stato agevolato dalla società che gli ha messo a disposizione una rosa stratosferica per il campionato nostrano.
Parlare di ridimensionamento non è forse corretto. Il giusto termine per apostrofare il momento storico che l’Inter – ma il calcio globale in genere – si appresta a vivere è rivisitazione. Dei programmi, naturalmente. Colpa di una pandemia che ha stravolto i piani di Zhang e di chi – come la proprietà nerazzurra – ha investito denaro facendo i conti senza il maledetto oste del Covid.
Ridimensionare o rivisitare poco importa al tifoso nerazzurro. Le incertezze – dopo un anno di estasi – fanno paura, soprattutto perché tante sono state le stagioni tormentate dagli insuccessi. Quando si raggiunge con fatica la vetta, tornare indietro non piace a nessuno. Non piace soprattutto ai vertici nerazzurri ma si dovrà fare di necessità virtù. Ci saranno cessioni eccellenti, questo aspetto non appare in discussione. Hakimi partirà, ormai è certo. Parigi appare la destinazione più probabile. Il Chesea pare essersi defilato. Lautaro Martinez è in forse – corteggiato da Diego Simeone che, dalla riva colchonera del Manzanarre continua a mandargli messaggi d’amore in bottiglie sperando possano raggiungere i Navigli – mentre Eriksen dovrà necessariamente fermarsi. Il mercato porterà in dote calciatori di sicuro affidamento.
La vera certezza, in questo momento complicato, è rappresentata da chi siederà in panchina. Simone Inzaghi ha sempre avuto idee molto chiare. E’ allenatore esperto, abituato a lavorare in una piazza come Roma in cui le pressioni non mancano e, aspetto ancor più importante, riesce a tirare fuori il massimo dai calciatori a disposizione. Qualcun altro di suo gradimento arriverà ad Appiano Gentile. Tanti i nomi sul taccuino di Marotta ed Ausilio, dal fedelissimo Lazzari, fino Zappacosta – autore di un'ottima stagione al Genoa – e Ceballos ed Odegaard, new entry degli ultimi giorni.
In un’epoca di profondo rinnovamento, la certezza di poter contare su allenatore bravo a comprendere il momento di difficoltà che il calcio mondiale si appresta a vivere, rappresenta una delle poche certezze per continuare a pensare in grande. Così è (se vi pare).