Inter, Zhang e Marotta, tante domande poche risposte

L’Inter del post scudetto è una nave che, almeno apparentemente,  naviga a vista  con i due nocchieri Zhang e Marotta impegnati a mettere toppe alle vele per garantire un approdo che ancora non appare all’orizzonte.

Lo strappo causato dall’abbandono della nave di Conte è stato ricucito con velocità e sapienza ma con quale ciurma Inzaghi  dovrà viaggiare è un’incognita. Situazione analoga a molti altri club, quasi tutti checchè se ne dica, ma le incertezze nerazzurre  sono amplificate da una situazione societaria che  condiziona tutto il resto.

Zhang deve mettere in grado Marotta di lavorare, a sua volta l’Ad deve mettere Inzaghi in condizioni di mettere in campo una squadra che possa onorare lo scudetto che porta cucito sul petto e la Champions da affrontare finalmente da una posizione di testa di serie. Ma come?

Per quanto tempo saranno sufficienti i soldi presi in prestito da Oaktree? Di certo non per i tre anni previsti dal contratto con il fondo statunitense, dunque fra qualche mese saremo ancora a sfogliare la margherita del vendo o non vendo?

In altre parole, Zhang sarà davvero in grado di garantire continuità alla guida del club come promesso al Sindaco Sala? Nei giorni scorsi sono arrivate notizie di ribassi importanti della quotazione di Suning nelle borse e di blocchi di pacchetti azionari da parte del governo cinese. In queste ore al contrario si apprende che in casa Juventus si inizia a programmare il prossimo aumento di capitale, 300 milioni più o meno. Le cose funzionano così, nei periodi di vacche magre la proprietà si mette le mani in tasca e mette i soldi. Funzionano così per tutti, Inter esclusa. Per quanto tempo potrà/dovrà continuare questa filastrocca?

 Il nuovo stadio è fondamentale per programmare il futuro, dopo le elezioni di ottobre probabilmente il nodo sarà sciolto. Ma per Suning è solo un progetto per aumentare il valore del club in caso di cessione o si crede davvero nell’investimento come rampa di lancio per il futuro?

Il mercato dovrà portare soldi in cassa, ok. Vendere  qualche gioiello di famiglia sarà necessario, vendere la zavorra sarebbe auspicabile  ma nessuno farà la fila per giocatori con un futuro dietro le spalle  ed ingaggi che già in epoca pre covid gridavano vendetta. Le capacità di Marotta sono fuori discussione ma in questa situazione più che un dirigente servirebbe Mago Merlino, anche perché nel frattempo si dovrà pensare anche a portare a casa i pezzi necessari a completare il puzzle da consegnare a Inzaghi.

Queste sono le domande che attendono risposte, soprattutto da parte dei tifosi, immersi in uno stato di incertezza affrontato tra sprazzi di maturità, rassegnazione e tracce di ironia che servono più che altro a mascherare l’ennesima delusione. Amala.

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Giacomo Beretta