Il calcio sta cambiando. Necessariamente, ci sentiamo di aggiungere. L’evoluzione condurrà ad una riduzione dei costi e ad un contenimento delle spese. Chi non si adeguerà potrà ancora barcamenarsi ma non per molto. Hakimi al Paris Saint Germain rientra nel novero di quelle operazioni di mercato che devono essere condotte nel porto delle cessioni. Il talento dell’esterno ex Real Madrid non è in discussione. Nel suo ruolo, data la giovane età, è tra i più forti al mondo e in prospettiva è destinato a diventare il più forte.
A determinate cifre il calciatore va ceduto perché consentirebbe all’Inter – in un periodo di vacche magre – di preservarsi da altre cessioni forse ancor più dolorose. Su tutte quella di Lautaro Martinez. Raspadori – nome che solletica il fine palato della dirigenza nerazzurra – ha enormi potenzialità ma non è ancora giunto ai livelli del Toro. Marotta ed Ausilio hanno dimostrato di saperci fare andando comunque a pescare qualità a divin mercato. È il caso lampante di Calhanoglu che ha attraversato i Navigli per indossare il nerazzurro. A costo zero e chapeau per la dirigenza nerazzurra. Calhanoglu occuperà la casella lasciata vacante – speriamo per poco tempo – dallo straordinario talento di Christian Eriksen. Due calciatori differenti che in comune possiedono tanta qualità. Simone Inzaghi riuscirà a far rendere al meglio il centrocampista turco. È allenatore votato pragmatismo, e per la stessa ragione non avrà difficoltà nell'esaltare le qualità del nuovo esterno che raggiungerà Appiano Gentile. Dalle caratteristiche sicuramente differenti rispetto a quelle di Hakimi. Ipotizzare che sia altrettanto forte è forse utopico, ma pensare che possa risultare altrettanto funzionale e congeniale al 3-5-2 del tecnico è realtà.
Lo show deve andare avanti – parole e musica dell'indimenticabile Freddie Mercury – ma coi bilanci in equilibrio. Così è (se vi pare).