Era il 19 marzo del 2013, e l'Inter guidata da Hector Cuper si trovava a doversi giocare una gara da dentro o fuori contro il Bayer Leverkusen. Erano gli anni in cui la formula della Champions era diversa rispetto a quella attuale. Le 16 squadre che superavano il girone, anziché giocarsi gli ottavi come accade oggi, accedevano ad un secondo girone, per poi passare eventualmente ai quarti. E quell'anno la gara non si annunciava semplice.
I nerazzurri avevano bisogno di tre punti per passare il turno, ma “l'hombre vertical” era alle prese con numerosissimi infortuni, e soprattutto non aveva nessuno da schierare in attacco. Materazzi, Dalmat, Beati, Almeyda, Ventola e Kallon, gli squalificati Recoba e Vieri non potevano far parte della gara. in più, l'acquisto di gennaio gabriel Batitusta non poteva essere schierato in quanto aveva già giocato in Europa con la Roma.
E allora non restava che puntare su un ragazzino, che fino a quel momento aveva giocato solo qualche scampolo di gara. Obafemi Martins, detto “Oba Oba” titolare dal primo minuto in una gara fondamentale. Il ragazzino della Primavera fa vedere subito che ha grande voglia, e dopo qualche tentativo riesce addirittura nell'impresa. Gol e prime capriole (ne farà molte altre in seguito in nerazzurro). Il piccolo nigeriano incanta e continua a sbattersi in lungo e in largo e a crearsi occasioni da rete. Purtroppo la doppietta, nonostante viene sfiorata molte volte, non arriva. Alla fine fù Emre a chiuderla e a consegnare all'inter la qualificazione alla fase successiva.