àˆ il giorno di Italia-Spagna: un solo cambio in formazione per gli Azzurri

È il giorno di Italia-Spagna. Questa sera (martedì 6 luglio) ci giochiamo la finale dell'Europeo 2020. Il fischio di inizio è programmato per le ore 21 e la partita sarà trasmessa sia dalla Rai che da Sky Sport. 

La formazione degli Azzurri dovrebbe prevedere un solo cambio rispetto ai quarti di finale. “Salvo colpi di scena, la Nazionale che affronterà la Roja di Luis Enrique sarà molto simile a quella vista in azione contro il Belgio” conferma la Gazzetta dello Sport. Mancherà Spinazzola “a cui tutti vorrebbero dedicare la conquista del pass per la finalissima: Emerson non teme concorrenti, anche perché in rosa non abbondiamo di terzini sinistri – scrive Stefano Cantalupi nel suo articolo – Accanto avrà Chiellini e Bonucci, sull'altro lato è difficile pensare a qualche soluzione diversa da Di Lorenzo (anche se Florenzi e Toloi hanno smaltito infortuni e acciacchi, ndr). Chiellini ha iniziato la seduta lavorando a parte, ma dovrebbe trattarsi semplicemente di normale amministrazione per un veterano che più di altri è soggetto a infortuni”. Il centrocampo non è in discussione: “I tre nella linea mediana non si toccano: Barella-Jorginho-Verratti ormai è una filastrocca che ripetono tutti, in questi giorni di paragoni coi grandi 'centrocampi del passato” conferma la Gazzetta dello Sport. Infine l'attacco: “Davanti Chiesa-Immobile-Insigne è il tridente più probabile. Ciro, soprattutto, è atteso al riscatto. E Mancini ha avuto per lui parole di stima, in questi ultimi giorni un po' così”.

Se agli azzurri mancherà Spinazzola, la Spagna dovrà fare a meno di Sarabia: “Per il resto sono tutti a disposizione, Laporte non s'è allenato ma ha recuperato. È un giocatore importante per noi, forte di testa e capace di usare bene entrambi i piedi” ha detto Luis Enrique, il commissario tecnico delle Furie Rosse durante la conferenza stampa della vigilia. Non siamo molto esperti, ma ciò non significa che non siamo abituati a competere a questo livello. Dobbiamo evitare di essere sovra-eccitati, anche se è una grande occasione. Nel tempo in nazionale c'è stato un ricambio di giocatori, ho cercato di lavorare su questo. Si può far parte di questo gruppo a prescindere dal nome e – ha concluso – dal club di appartenenza”.