Nicolò Barella è di sicuro il calciatore italiano del momento. Protagonista di un’ascesa spaventosa negli ultimi tre anni, può certamente considerarsi uno dei migliori centrocampisti della Serie A e di tutta Europa. La N e la B le sue iniziali, come un altro grande della storia interista, quel Nicola Berti a cui Barella viene associato spesso per ruolo e caratteristiche, e che ha recentemente speso parole al miele per il gioiello nativo di Cagliari.
L'ex rossoblu ha trascinato l'Italia in semifinale ad Euro2020 grazie al magico gol realizzato ai quarti contro il Belgio. Ora, per lui, una sfida ancor più proibitiva contro il sempreverde centrocampo della Spagna, per portare l'Italia a giocarsi un titolo internazionale dopo 15 anni dall'ultima volta. La sensazione addirittura è che Barella stia migliorando anche sui pochi “limiti” che aveva: fino all’anno scorso gli si rimproveravano un numero eccessivo di ammonizioni e la scarsa frequenza con cui andava in gol. Questa stagione in realtà lo ha visto fare un upgrade sia in un ambito -solo tre cartellini gialli in campionato, mai nemmeno finito in diffida- che nell’altro, con tre gol segnati (quattro con quello agli Europei) ma soprattutto ben sei assist.
Oltre all’infinito dinamismo e alla qualità che indossa ogni qual volta scende in campo, Barella ha dimostrato di non soffrire nemmeno avversari con una fisicità diversa dalla sua; nella gara di venerdì ha fondamentalmente bullizzato Witsel, uscendo da situazioni di pressing assai complicate con giocate di alta scuola che, quasi, non stupiscono più. Sa creare e distruggere il gioco, sa segnare e far segnare, sa inventare come un architetto e combattere come un eroe. Semplicemente impressionante a soli 24 anni.
Ora il rinnovo, di cui ha parlato di recente La Gazzetta dello Sport, poi l’obiettivo è chiaro: vincere in azzurro e di nuovo con l'Inter, per ambire ad un posto al fianco dei più grandi, nell’Olimpo. Da Cagliari all'Inter, fino alla conquista della sua Nazionale, con il cielo come obiettivo.