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Inter, Mourinho, gli occhi cambiano la lingua no, la legnata su Conte è feroce

La prima cosa che colpisce sono i suoi occhi. Non sono più quelli affilati come una lama di 13 anni fa quando arrivò la prima volta alla Pinetina, quelli che lasciarono basiti tutti esclamando “ma io non sono un pirla”. Oggi alla conferenza stampa di presentazione come nuovo mister della Roma gli occhi di Mourinho erano quelli di un giovanotto invecchiato, temprato da mille battaglie, molte delle quali con esiti tutt’altro che felici ultimamente .

Tanto realismo, poca spavalderia, chi si attendeva il secondo round a guantoni infuocati con la stampa sarà rimasto deluso, i giornalisti presenti hanno provato a far risuonare il rumore dei nemici, a chiedere se zeru tituli stavolta può andar bene lo stesso, lo Special  ne è uscito sempre in punta di fioretto e con un concetto ripetuto più volte, lavoro e ancora lavoro, h24 per portare la Roma dove non è mai stata negli ultimi anni.

Una conferenza stampa quasi noiosa vista la star che aveva attirato accrediti da tutto il mondo. Solo un fuoriprogramma all’inizio, quando si  è sostituito all’addetto di turno per andare a tirar giù una tenda che sbatteva e faceva un rumore infernale.

Ma il dolce sta sempre in fondo, mentre le domande si avviavano alla conclusione è stato l’inviato di Mediaset a mettere il pepe: quando troverà la sua ex Inter le dispiacerà non incrociare Conte che spesso è stato paragonato a lei?

Ci sono allenatori nella storia dei club che tu non devi paragonare mai, in questo club ad esempio quando si parla di Liedholm o Capello non paragonarli mai a nessuno, quando parli dell’Inter non paragonare mai nessuno a me e ad Helenio Herrera perché non puoi paragonare…

A ragione o meno, lo Special sente ancora, a distanza di oltre un decennio,  di incarnare lo spirito più profondo dell’interismo moderno, quello che aleggiò su tutto il mondo nerazzurro  nei suoi due anni di regno milanese e per segnare le distanze tra sé e Conte (e tutti gli altri) cita il Mago Herrera, colui che in tutto e per tutto è stato il suo precursore, nei successi sulla panca nerazzurra e come rivoluzionario della comunicazione.

Sarà pure invecchiato ma Mourinho is back, è fuori discussione.