L’Inter di queste giornate vive di tante speranze e poche certezze, la peggiore delle condizioni non solo per programmare il futuro, esercizio arduo vista la complessità della situazione globale in epoca di pandemia, ma anche per tracciare la strada maestra per la prossima stagione.
La speranza che prima o poi i guai di Suning abbiano termine, che i vaccini offrano la possibilità di tornare a riempire gli stadi, che il comune di Milano si decida a decidere sul nuovo stadio, che Beppe Marotta e Piero Ausilio riescano ad assemblare una squadra in grado di competere per la seconda stella nonostante le enormi difficoltà, la speranza che Simone Inzaghi sorprenda tutti restando low profile solo davanti ai microfoni.
Ieri a margine dell’Assemblea Steven Zhang ha smentito di nuovo le voci di cessione del club ma anche lui sembra ormai attaccato al salvagente delle speranze più che alle certezze del futuro.
Molti tifosi ne aggiungono un’altra, quella che guarda a Carlo Cottarelli.
Il suo tentativo di azionariato popolare nasce con il crisma della speranza ma giorno dopo giorno inizia ad avere fondamenta sempre più solide, almeno stando a ciò che si legge. Pare di capire che Interspac non stia raccogliendo solo nomi di Vip ed ex nerazzurri pronti a dare il proprio contributo economico e di visibilità, le parole di Cottarelli dell’altro ieri fanno pensare ad una cerchia ristretta di imprenditori che abbiano già dato il loro ok a partecipare con un obolo decisamente sostanzioso. Non solo, avendo come stella maestra il modello Bayern, Cottarelli ha detto che ci sarebbero anche i 3 / 4 grandi gruppi pronti a ricalcare quello che Audi, Allianz e Adidas rappresentano per i bavaresi.
Le risposte al questionario proposto da Interspac fioccano, “i numeri sono molto positivi, alcuni dicono che potremmo anche fermarci qui, ma io voglio andare avanti” ha riferito Cottarelli. Segnale evidente che l’operazione azionariato popolare e la credibilità del suo protagonista principale sono viste dai tifosi come un approdo certo in mezzo al mare tempestoso in cui naviga l’Inter in queste settimane.
Mentre dalla Cina arrivano notizie sempre meno incoraggianti sulla galassia degli Zhang, mentre il Financial Times riporta che il gruppo Suning dovrà liberarsi a breve dagli asset non strategici, primo tra tutti l’Inter, mentre rappresentanti del fondo Oaktree entrano nel Cda nerazzurro per garantire che l’investimento di 275 milioni di euro sia rimborsato con relativi interessi, l’azionariato popolare si pone l’obbiettivo di rappresentare una delle poche certezze ma decisiva: offrire al club nerazzurro soldi freschi senza pretendere interessi più o meno esosi, entrando nella compagine societaria come elemento di stabilità qualunque sia la proprietà, oggi ed in futuro.
La logica che ispira l’operazione è questa, quando Cottarelli chiede che i tifosi continuino a collegarsi al sito www.Intespac.eu e ad inviare il questionario significa a nostro avviso che si stanno cercando numeri davvero importanti per presentarsi al Club con la forza di contrattazione più ampia possibile.
Se qualcuno ha alternative più concrete e credibili alzi la mano e si faccia avanti.