Dopo aver ceduto Achraf Hakimi al Paris Saint Germain ad un prezzo straordinario, ed aver ingaggiato Calhanoglu a parametro zero, strappandolo ai cuginastri rossoneri, l’Inter si libera anche di Joao Mario. Un risparmio di cinque milioni di euro lordi – 2,7 netti – a stagione. Un ingaggio in meno a bilancio. Non male come operazione finanziaria.
Il calcio di oggi deve soprattutto far quadrare i bilanci. Non solo sport, anche economia. L’Inter ha registrato una minusvalenza ma si è liberata di un calciatore che ha dato poco alla causa. Intendiamoci, le responsabilità del matrimonio finito male non sono solo del centrocampista portoghese. L'Inter non avrà forse concesso il giusto tempo necessario a Joao Mario per comprendere a fondo il nostro campionato. Una grande partita contro la Juventus all’epoca di Frank De Boer in panchina, una prestazione importante contro Lazio e Genoa durante il regno Spallettiano, poi nulla più.
Solo rimpianti per non aver avuto modo di ammirare – anche in nerazzurro – uno dei migliori calciatori del Portogallo campione d’Europa. Tempi andati, come Joao Mario. Tornato a casa sua, questa volta al Benfica. Per un Joao Mario che va, un Bellerin smanioso di vestire il nerazzurro. L’esterno spagnolo avrebbe comunicato alla dirigenza dell’Arsenal di volersi misurare in serie A. Scelta che convince, sia per l’esperienza internazionale di Bellerin, che per disponibilità al sacrificio che un esterno adatto al calcio di Simone Inzaghi deve possedere.
L’operazione dovrebbe andare in porto. Servirà il giusto tempo, ma la pazienza è dote di cui dispone Beppe Marotta. Bravo a navigare in qualsiasi mare, senza invidiare nulla, né a spagnoli, né a portoghesi. Così è (se vi pare).