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Partite da Inter – Quando il Fenomeno incantò al Parco dei Principi

La stagione 1997-1998 resterà  indelebile nella mente di ogni interista che si rispetti. Era l’anno dell’arrivo di Ronaldo

La stagione 1997-1998 resterà indelebile nella mente di ogni interista che si rispetti. Era l'anno dell'arrivo di Ronaldo, preso dal Barcellona attraverso il pagamento della clausola rescissoria da 48 miliardi di lire. Era l'anno dello scandalo di Juventus Inter, e del famoso rigore negato proprio a “Il Fenomeno”, con il conseguente “si vergogni” di Simoni rivolto all'arbitro, che diede una scossa decisiva alla classifica finale. Ma era anche l'anno della vittoria della terza Coppa Uefa della storia nerazzurra.

Quella sera al Parco dei Principi di Parigi l'Inter affrontava in una finale tutta italiana la Lazio di Eriksson, che nei due anni successivi avrebbe vinto Scudetto, Coppa delle Coppe e Supercoppa Europea. Una sfida di spessore quindi che arrivava dopo aver eliminato in ordine cronologico Neuchâtel Xamax, Lione, Strasburgo, Schalke 04 e Spartak Mosca. Era il 6 maggio 1998, e i nerazzurri venivano da un pari con il Piacenza che aveva messo definitivamente la parola fine alla corsa scudetto.

Ma gli uomini di Simoni partono forte, decisi a regalare al presidente Moratti il primo titolo della sua era. Bastano 5 minuti per siglare il vantaggio. Ivan Zamorano trafigge Marchegiani, ed il match è subito in discesa. Per un ora a catturare la scena sono proprio le giocate di Ronaldo, imprendibile per gli avversari. Il brasiliano colpisce una traversa, il cileno autore del vantaggio un palo. Un dominio che non si evolve nel raddoppio, almeno fino al minuto 60, quando un giovanissimo Javier Zanetti spedisce sotto l'incrocio dei pali un assist di testa ancora di Zamorano. La gara ormai è in cassaforte, ma i nerazzurri trovano anche il gol del 3 a0. Non poteva infatti mancare in una serata come quella il sigillo del fenomeno nerazzurro, che dopo una prestazione fuori dal comune decide di saltare il portiere avversario con la sua velocità ai limiti del disumano.

E non è stata una sorpresa l'assegnazione del pallone d'oro all'attaccante che in futuro vivrà stagioni molto sfortunate a causa degli infortuni. Quella Coppa Uefa ha rappresentato per tanto (troppo) tempo l'ultimo trofeo nerazzurro. Bisognerà infatti aspettare addirittura la Coppa Italia del 2005, con Mancini in panchina, per vedere un altro titolo. In Europa invece, inutile dirlo, la stagione del riscatto è stata quella del 2010