L’ex vice di Antonio Conte, Cristian Stellini è intervenuto ai microfoni di TMW Radio nel corso di Maracanà ed ha parlato di Inter e specialmente dell’addio del tecnico salentino:
Come mai non è continuato il lavoro di Conte all'Inter? “Quando si parla di programmi non si parla mai di una cessione. La cessione di Hakimi è venuta dopo, è più una problema di programmi, di cui hanno discusso la società e Conte. La continuità di un certo lavoro non c'è stata e per questo c'è stato l'addio. Io ho saputo dell’addio quando è stato ufficializzato tutto”.
Inter, Brozovic-Barella-Calhanoglu è un centrocampo più forte di quello dello scorso anno? “Più forte va dimostrato sul campo. Quello che determina la forza di una squadra sono i risultati. Certo ci sono due giocatori importanti per l'Inter, Calhanoglu si deve inserire in un contesto nuovo. A Conte sarebbe piaciuto? E' un nome che non è mai stato trattato”.
Quali difficoltà potrà avere Inzaghi in un ambiente come quello dell'Inter? “Se arriveranno le difficoltà arriveranno dal campo. Finchè le cose vanno bene, si può cavalcare anche l'entusiasmo dovuto a un nuovo tecnico. E' stato scelto molto bene, può dare continuità a un lavoro svolto, ma nelle difficoltà deve venire fuori la bravura di un tecnico. Dove dovrà lavorare di più Inzaghi?Andrà sostituito Hakimi, che non è semplice da fare. Difficile trovare uno come lui”.
Guardando indietro, come mai l'Inter è uscita fuori prematuramente dalla Champions? “Era inevitabile che l'Inter soffrisse nella prima fase, per aver finito la stagione ad agosto e averla ricominciata praticamente quasi subito. Praticamente non c'è mai stato un vero stop, non abbiamo potuto fare un'adeguata preparazione. L'Inter doveva necessariamente soffrire in quella fase. Sono mancate le energie nei momenti chiave”.