Duttilità , tecnica e prestazioni: Dimarco e il ritorno all’Inter

L’amichevole vinta contro il Lugano per 6-5 ai calci di rigore, dopo il pareggio per 2-2 nei tempi regolamentari, ha dato alcuni spunti interessanti per la nuova Inter del neo-allenatore nerazzurro Simone Inzaghi. E’ vero, la formazione era infarcita di giovani, seconde linee e calciatori fuori dai piani, ma qualche buona indicazione è arrivata da alcuni singoli, a partire da Federico Dimarco, ritornato a Milano dopo il fruttuosissimo prestito al Verona.

Un giocatore che rientra tra quelli che Inzaghi vuole valutare, ma che sta convincendo giorno dopo giorno per tanti motivi. In primis la sua duttilità tattica. Terzo di difesa, terzino di una difesa a quattro o quinto di centrocampo non fa nessuna differenza per il giocatore classe 1997 che Juric ha reso un elemento di sicura affidabilità. Non solo, ma Dimarco può essere anche una grande arma per cross e calci piazzati, grazie al suo piede vellutato e molto preciso – si noti come nel gol che ha accorciato le distanze di D’Ambrosio, suo è stato l’assist da calcio d’angolo. Un giocatore che potrebbe ritagliarsi uno spazio importante in nerazzurro e che potrebbe davvero fare comodo, visto che, nell’ultimo anno, spesso l’Inter è rimasta scoperta in certi ruoli che potrebbero, a limite, essere coperti grazie alla sua duttilità.

Grandi apprezzamenti anche da Inzaghi, che ha detto di voler puntare su di lui grazie alle esperienze accumulate ed al rendimento avuto fino ad ora, e da parte di una vecchia conoscenza del nostro calcio come Reto Ziegler che ha detto come l’ex Verona meriti assolutamente una chances in prima squadra. Insomma, tutti sono concordi sul fatto che si tratta di un giocatore che nelle rotazioni interiste potrebbe starci eccome. Dopo anni di investimenti, spesso sbagliati in quel ruolo, la soluzione potrebbe essere trovata in casa.