I giorni di Satriano: da Martins a Esposito, quando la speranza è giovane
Martin Satriano si sta dimostrando un grande talento nelle prime uscite, ma l’Inter non deve avere fretta di farlo crescere
Tra i calciatori che stanno meglio figurando in questi primi giorni di ritiro della nuova Inter di Simone Inzaghi, Martin Satriano è quello che sta stuzzicando di più certi tifosi che stanno ponendo grandi speranze per il futuro sull’attaccante uruguayano classe 2001. La realtà, però, è che queste prestazioni non devono trarre in inganno, visto che si tratta di un giocatore più in forma rispetto ai compagni di squadra e che non può raccogliere, fin da subito, il ruolo di vice-Lukaku, viste le zero presenze in Serie A. Quel che è certo è che si tratta di un gran bel talento che bisogna far crescere con serenità e con i giusti modi e tempi, per non deperdere un grande patrimonio, come, magari, fatto in passato.
Si pensi a Oba Oba Martins, ad esempio. Tutti hanno negli occhi l’esordio contro il Bayer Leverkusen in Champions League che lo aveva candidato ad essere il futuro dell’attacco nerazzurro. Risultato? Estate del 2006, interessamento del Newcastle e cessione al club inglese – anche se, poi, al suo posto, arrivò un certo Zlatan Ibrahimovic. E come dimenticare il talento croato tutto genio e sregolatezza, Marko Livaja, lanciato tra i grandi da Stramaccioni, ma poi perdutosi strada facendo. Un altro giocatore giovane su cui veniva fatto grande affidamento è stato anche Rej Manaj, attaccante classe 1997, oggi nella rosa B del Barcellona. Senza dimenticare i vari Samuele Longo, Andrea Pinamonti e Sebastiano Esposito, tutti giovani con grandissimo talento e grandissime qualità, ma che non hanno avuto quel qualcosa che potesse farli spiccare a grandi livelli – almeno fino ad oggi.
Insomma, bruciare un giovane subito non è cosa utile per nessuno, soprattutto per un calciatore che ha tutto da dimostrare e su cui si stanno creando fin troppe aspettative e troppi paragoni ingombranti. E’ il momento di crescere e, magari, di andare in una squadra che possa far spiccare le sue grandi qualità e le sue caratteristiche di gioco, in modo da tornare per poter dire la sua. Perché Satriano non deve essere l’ennesimo talento bruciato troppo presto.