Nato a Trieste nel settembre del 1971 e cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Triestina, l'ex difensore dell'Inter Mauro Milanese è stato intervistato in esclusiva da Inter Dipendenza. Dall'esordio nella massima serie nel 1994 con la maglia della Cremonese, la sua carriera si colora di importanti successi a livello personale, arrivando ad indossare, tra le altre, anche le casacche di società storiche come Torino, Napoli, Perugia e Parma. Queste le sue parole.
C’è curiosità intorno alla nuova Inter di Simone Inzaghi. Un giudizio sul tecnico? Si è fatto un’ipotetica griglia di partenza in ottica Scudetto?
“Sai forse ancora è presto per farsi un’idea, col mercato aperto che fino a settembre può cambiare la fisionomia di tutte le squadre. Posso dire che Inzaghi è un grandissimo allenatore, con la mia Triestina l’ho incontrato diverse volte in amichevole: è un grande lavoratore, uno che capisce veramente di calcio e che regala un’identità precisa alle sue squadre. Si tratta di un ottimo investimento per l’Inter, anche se arrivare dopo Conte non è semplice perché avrà tutto da perdere. Ma è stata una grande occasione sia per lui che per i nerazzurri, dato che lo ritengo uno dei giovani allenatori italiani migliori. Ho dei ricordi di quando giocavamo entrambi in Serie A, e sono molto contento per lui. Potrà fare molto bene”.
Per il post Hakimi si parla di Nandez, Bellerin e Lazzari: c’è un nome particolare che l’affascina tra questi?
“Il modulo di Inzaghi (e di Conte) esalta l’esterno. Ha sempre avuto dei quinti di successo, anche alla Lazio, che gli ha fatto ottenere grandi risultati. Penso che insieme alla società si sceglierà il profilo più adatto. Serve uno che corra, che sappia mettere in mezzo dal fondo con continuità, che sappia anche gestire la palla perché spesso l’Inter terrà il possesso. Simone in questo è un maestro, nel far interpretare al meglio quel ruolo all’esterno”.
Da ex difensore, chi apprezza maggiormente tra i tre centrali nerazzurri? L’efficacia di Skriniar, l’eleganza di De Vrij, o la maturità di Bastoni?
“A me fa impazzire la concretezza, il carattere, l’intelligenza ed il “non mollare mai” di Skriniar. Lui è il vero marcatore puro nerazzurro, e non tutte le rose dispongono di giocatori così. Manca sempre più il difensore vecchio stampo, che per me è sempre necessario. Ha continuità, fisicità, è il più difensore. Chiaro poi che la crescita di Bastoni mi ha colpito molto: potrebbe giocare anche da terzino o da quinto. Ha un gran piede, sa spingere ed impostare. Di certo loro due, con De Vrij, sono complementari al massimo. L’Inter dietro ha davvero trovato la quadra”.