Inter, San Siro, Draghi e i diritti di chi ha scelto il vaccino

Premessa: non siamo virologi, siamo giornalisti, tifosi, cittadini, abituati a pensare, scrivere, lavorare, gestire famiglie e affari della vita quotidiana con una prima regola avanti a tutte le altre, quella del buon senso.

Siamo soprattutto tifosi dell’Inter, ci stiamo “sansirizzando” addosso dal desiderio di tornare sulle nostre (strette) poltroncine, nei nostri anelli colorati, dopo un anno e mezzo di assenza forzata ma sappiamo bene che brama di calcio nerazzurro e tutela della salute non vanno molto d’accordo in questi tempi. O meglio, potrebbero pure andare d’accordo con le debite precauzioni.

Nessuno di noi, almeno tra la gente raziocinante,  è disposto a rischiare la terapia intensiva per un gol di Big Rom o di Lautaro. Anche per questo mi sono, ci siamo vaccinati, sperando che Pfizer o Astrazeneca rappresentino una sorta di nuova tessera lasciapassare “Siamo Noi” da portare insieme a quella dell’abbonamento.

 “Siamo noi” quelli che possiamo tornare sugli spalti, “Siamo noi” quelli che magari a malincuore si sono fatti iniettare una roba nel braccio sperando di non avere e non dare problemi a chicchessia. “Siamo noi” che in questa quarta ondata pandemica siamo e mettiamo il prossimo relativamente più al sicuro, visto che oltre 90 nuovi ricoverati su 100 non sono vaccinati. “Siamo noi” che possiamo pretendere di tornare, un po’ per volta e con tutte le  cautele del caso, a casa nostra.

“Siamo SOLO noi” vorremmo dire, parafrasando Vasco Rossi. Scegliere di non farsi il vaccino è legittimo, decisione da rispettare visto che nessuna legge ne impone l’obbligo ma chi evita la punturina deve essere consapevole che la sua libertà non può limitare la nostra. Giuridicamente entrambe hanno la stessa dignità ma comportano conseguenze diverse, proprio in termini di libertà. Libertà di viaggiare, di andare dove si vuole, di fruire di luoghi di cultura e divertimento, libertà di andare a San Siro o in altri mille stadi.

Restituire gli spalti di San Siro ai “siamo noi” è possibile, per gli altri resta Dazn, Non lo scegliamo noi, lo hanno scelto loro. Il Presidente  Draghi ed il Governo ci stanno dando ragione proprio in questi minuti, non possiamo che esserne felici. Amala