Saranno Fumosi – Andy Van Der Meyde, il lussurioso
Una rubrica ideata da Sabatino Durante e Raffaele Garinella che si occupa degli ex calciatori nerazzurri che hanno deluso le aspettative. Più fumo che arrosto. Saranno fumosi
Andy van der Meyde se lo ricordano tutti, è stato un calciatore dell'Inter, visse due stagioni con la maglia nerazzurra, si pensava dovesse spaccare il mondo, ma giocò appena una trentina di partite. Poi finì all'Everton, prima di tornare in Olanda e chiudere la carriera in patria. Ma van der Meyde più che per i trofei vinti con l'Ajax e l'esperienza italiana (nel 2005 alzò una Coppa Italia) a distanza di tanti anni oggi viene ricordato per ben altro. Perché negli ultimi anni l'ex calciatore ha svelato che nella sua vita c'è stato molto altro oltre al calcio, e ha parlato di quando era letteralmente, parole sue, fuori controllo a causa dell'alcol e della droga.
Il paragone con George Best e Paul Gascoigne non è mai stato fatto, perché loro avevano probabilmente più talento. Ma era molto forte pure van der Meyde che nella sua autobiografia ha raccontato tante cose, iniziando dai tempi dell'Ajax in cui Ibra e Mido si sfidavano in corse notturne: “L’Ajax è stata l’unica squadra in cui mi sono divertito. Legai con Ibrahimovic e Mido: si sfidavano in folli corse notturne sull’anello della A10 attorno ad Amsterdam. Zlatan aveva una Mercedes SL AMG, Mido alternava Ferrari e BMW Z8. Tomas Galasek invece mi fece iniziare a fumare”.
L'Ajax i suoi talenti non li blinda e davanti a una buona offerta dice sì. Quell'offerta per van der Meyde la fece l'Inter. Il giocatore aveva dei dubbi, alla fine accettò, mai poi si pentì subito e cercò di tornare indietro. Aveva nostalgia di casa e nonostante l'Inter fosse un club superiore all'Ajax sotto molti aspetti, incluso quello economico, lui sarebbe voluto tornare a casa: “Poi un giorno arriva l’offerta dell’Inter: 8 milioni. Accettai, nonostante l’allenatore, Ronald Koeman, non mi ritenesse ancora pronto per l’estero. Dopo una settimana a Milano, telefonai a David Endt implorandolo di riportarmi a casa. I soldi possono anche tenerseli, gli dissi. Mi consumava la nostalgia. Passare dall’Ajax all’Inter è stato come lasciare un negozio di paese per una multinazionale. Tutto estremamente professionale, un giro di soldi pazzesco, il presidente che dopo ogni vittoria allungava ai giocatori 50 mila euro a testa”.
E quelle difficoltà lo hanno distratto dal calcio e lo hanno portato a uscire tutte le sere e velocemente è finito in una cattiva strada: “A Milano uscivo e mi ubriacavo tutte le sere, non pensavo più al calcio. Ero depresso e sono diventato un accanito scommettitore”. L'Inter dopo due stagioni lo mette sul mercato, l'olandese passa all'Everton, che gli offre uno stipendio eccezionale. Van der Meyde dice sì, e a Liverpool dopo aver comprato una Ferrari continua a uscire tutte le sere, con tappa fissa in uno strip-club, dove conosce Lisa, la spogliarellista che gli fa perdere la testa. L'allora calciatore dell'Everton lascia la prima moglie e si lega a Lisa, che diventerà poi la sua seconda moglie, e in quel periodo inizia a sniffare:
“All’Everton mi proposero uno stipendio di 37mila euro a settimana, più del doppio di quello che percepivo all’Inter. Ci andai di corsa. La prima cosa che feci fu comprare una Ferrari e andare a sbronzarmi al News Bar, uno dei locali più in voga di Liverpool. La mia giornata terminò in uno strip-club. Andavo pazzo per le spogliarelliste. Lì conobbi Lisa e me ne innamorai subito. Nel suo mondo bere e sniffare cocaina era una cosa all’ordine del giorno”.
La moglie lo fa pedinare da un investigatore privato, che scopre facilmente la sua doppia vita. Lei va via, e si porta via pure i figli. A Liverpool la sua vita è per così dire anomala, mentre regolarizza la storia con Lisa, che diventa sua moglie e poi anche madre, ma purtroppo la loro bimba nasce con problemi all'intestino. Ufficialmente è ancora un giocatore, ma i problemi sono enormi e così non dorme più e per trovare il sonno si aiuta con delle pillole. Sprofonda sempre più tra alcol, droga e feste:
“Ero fuori controllo; non riuscivo a dormire se non prendendo pillole. Era roba pesante, di quella da prendere con la prescrizione del medico. Quindi le rubavo dallo studio del medico del club. L’ho fatto per più di due anni. Poi è arrivata la cocaina, insieme a Bacardi, vino e feste in quantità. Capii che dovevo andarmene da Liverpool, o sarei morto”.
Fa una fatica enorme, ma riesce a tornare in pista, ha grande forza di volontà e quando finisce la carriera si sposa ancora una volta, fa altri due figli, e torna a vivere in modo regolare. Oggi è una star dei social, ha un fisico invidiabile e nel suo passato, recente, ci sono anche l'arbitraggio nel Mondiale di lingerie, un reality e tante interviste a calciatori nel suo canale YouTube. Il suo talento, tuttavia, resta uno dei più fumosi della storia di questo sport. Saranno fumosi: come Andy, il lussurioso.