“Bella figura campioni con le pezze sul sedere, avete dovuto vendere Hakimi per pagare le bollette, e chissà se basterà”. Meno male che adesso i leoni da tastiera biancorossoneri impiegano un po’ del loro tempo anche per addottorati commenti sul taekwondo e sulla ginnastica artistica altrimenti avrebbero proseguito ‘sta solfa h 24, prima e dopo i pasti.
Vanno capiti, guardare ogni tanto le malattie degli altri lenisce i propri dolori e apre il cuore alla speranza di costruire il proprio futuro sui guai degli altri anziché sulle proprie certezze.
Come se le rogne avessero chiesto la residenza tutte e solo in Viale della Liberazione. Scruti le notizie e capisci che a Torino sono a sfogliare la margherita sul futuro di Ronaldo, rientrato oggi dalle vacanze tra il disinteresse generale. Lui torna, altri 80 milioni e passa tra ingaggio e ammortamento se ne vanno, ma che vuoi che siano di fronte alla libidine di vederlo in giacca e bermuda appoggiato in maniera quanto mai arrapante alla sua Rolls Royce Phantom. Nel frattempo un’altra Margherita, quella di casa Agnelli, prosegue la sua azione giudiziaria contro i figli Lapo, Ginevra e John Elkan per controversie sull’eredità dell’Avvocato, Juventus compresa. Dove sta il problema? Allegri garantisce 37 punti in più, il bilancio andrà a posto vendendo Rugani a 50 milioni, Demiral a 60, Frabotta e Fagioli a 130, al resto penserà Exor con l’aumento di capitale.
Anche a Casa Milan regna l’allegria, ma solo in apparenza. Le vecchie colonne Ibra e Giroud spargono ottimismo, felici ma non più di tanto visto che alla festa mancano il nipotino turco e quello più bravo di tutti agli ultimi Europei. E anche il cassiere sorride a denti stretti visto che quei due piccoli ribelli non hanno portato un euro in cassa e più di 50 milioni hanno già preso il volo per mettere insieme una squadra di sicuro non più forte, al momento, di quella dello scorso anno.
Nel frattempo l’Inter che doveva smobilitare per ora resta con (quasi) tutte le truppe abili e arruolate, si è liberata di qualche “fuori dal progetto” arrotondando il risparmio sul monte ingaggi e attende le valutazioni di Inzaghi per scegliere tra la schiera di aspiranti alla nuova maglia con la scritta Socios ed il triangolino tricolore cucito al centro. Sembra strano ma è così, Bellerin, Keita, Nandez vogliono solo l’Inter (almeno questo dicono), con i tempi che corrono è grasso che cola.
Chi si accontenta gode recita il proverbio, mai come oggi buono per tutte le piazze.
Amala